caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA QUATTORDICESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO regia di Pupi Avati

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Mauro@Lanari     3½ / 10  17/09/2023 21:59:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Doveva essere una sorta d'amaro autobiopic, un cupo sunto del proprio fallimento esistenziale, un'epica del suo personale insuccesso: la quattordicesima domenica del tempo ordinario secondo l'anno liturgico corrisponde al giorno in cui Avati s'è sposato, il 27 giugno '64. Invece è fra i peggiori film del regista che, fra mesto, lugubre, fantasmatico amarcord e minimalista "recherche" proustiana, recupera tempi e modi del cinema anni '70 sfornando un'opera da teca RAI, fiacca, stanca e affaticata, polverosa in ogni comparto tecnico e raffazzonata nelle scelte narrative (musica scritta con Cammariere, personaggi, intrecci, amicizie, amori, gelosia, tradimenti, illusorie aspirazioni adolescenziali). La scena della Fenech (apparentemente) sotto la doccia strappa un sorriso.