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PLAN 75 regia di Chie Hayakawa

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Mauro@Lanari     5 / 10  14/10/2023 07:31:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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1) Negl'anni '80 non s'era stabilito che fra gl'indicatori del benessere OCSE, la vecchia "eudaimonia" aristotelica, foss'inclusa pure la longevità, la qualità della vita calcolata e misurata anche con la sua quantità, le "speranze di vita alla nascita", l'ebraicamente biblico "morire vecchi e sazi di giorni" (https://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Genesi+25,+8;+35,+29;+Giobbe+42,+17;+1Cronache+23,+1;+2Cronache+24,+15)?
2) S'è pensato di controbilanciare la qualità ridott'alla sua quantità reintroducendo un fattore qualitativo: il vivere migliorando le condizioni dell'ultimo periodo d'un'esistenza sempre più lunga. Non siamo programmati a ciò dalla biologia genetica? Nascono l'accanimento terapeutico e la geriatria viene rietichettata gerontologia. Non è un problema universale: chi ha abbastanza soldi si può permette medici, specialisti, cure, trattattamenti sanitari (spa ["salus per aquam"], centri benessere, cliniche private, Rsa, badanti e OSS) personali. Forse si smette d'essere produttivi, ma finché s'è remunerativi e redditizi, si troverà sempre qualcuno pronto all'aiuto, sostegno, supporto in cambio del profitto.
3) L'eccezioni a quanto sopra costituiscono quel sottoinsieme a cui si dedica Chie Hayakawa nel suo primo lungometraggio: troppo poco per esporre il fenomeno compless'o comunque articolato che ho cercato di descrivere.
4) Il suo stile griffato da Soderbergh di Tokio, un'eleganza rigorosa, asettica, distaccata col calore umano, la partecipazion'e il coinvolgimento emotivi che, a differenza d'Ozu e Kurosawa, scaturiscono solo dal resoconto delle vicende narrate (l'incontro/confronto fra i 3 giovani che alla fine diventano consapevoli del "Plan 75"), è reso ancora più impervio dal montaggio di scene brevissime, con gl'eventi appen'accennati e faticosi da riorganizzare.
Mauro@Lanari  14/10/2023 09:33:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Espando e correggo
2) S'è pensato di controbilanciare la qualità ridott'alla sua quantità reintroducendo un fattore qualitativo: il vivere migliorando le condizioni dell'ultimo periodo d'un'esistenza sempre più lunga. Non siamo programmati a ciò dalla biologia genetica? Innalzando l'età pensionabile, quasi tutt'i lavori diventano usuranti e le malattie professionali aumentano drasticamente. Allora nasce l'accanimento terapeutico e la geriatria viene rietichettata gerontologia.