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TI PIACE HITCHCOCK? regia di Dario Argento

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76mm     3 / 10  29/04/2016 12:26:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
PRESENTI SPOILER

Visto per la seconda volta (puro masochismo), dato che non ricordavo assolutamente nulla della prima visione pur essendo avvenuta non troppo tempo fa (quando si dice un film che lascia il segno)
Che fosse brutto me lo ricordavo, ma a questi livelli no...
Inizia con un incipit che poi tu stai per tutto il tempo ad aspettare che si colleghi in qualche modo con la trama e poi alla fine scopri che non c'entra un tubo ma serve solo a farci capire (ma si capiva comunque) che il personaggio interpretato da Germano è uno che non ama farsi i ca**i suoi...
Le citazioni, eccessive e spesso completamente gratuite, si dividono in semplici declamazioni di titoli di film (quasi surreale nella sua inutilità la scena del ragazzo che cerca Velluto Blu con l'intervista e il videotecaro che invece gli propone Eraserhead – pronunciando il titolo in maniera ERRATA – con i contenuti speciali... questa sarebbe una citazione di Lynch???) e le scopiazzature vere e proprie (la fidanzata di Germano che vuole, senza nessun motivo logico, introdursi nel luogo del delitto – con l'assassino dentro (!!!) – mentre lui la osserva dalla finestra col binocolo...peccato che la sequenza in questione non abbia un decimo della tensione di quella analoga di Rear Window).
Emozioni zero...ma proprio zero zero...l'unica scena che avrebbe potuto provocare un minimo sussulto (l'aggressione nel bagno) è talmente telefonata da smorzarne qualsiasi effetto.
L'inseguimento sotto la pioggia con il pelatone che si ferma tutte le volte che Germano cade dallo scooter e poi ricomincia a correre quando è già ripartito è da vedere per credere.
Della recitazione è meglio tacere.
Così come della sceneggiatura.
Trama con più buchi di un colabrodo.
Finale demenziale.
La destinazione televisiva non è una scusante per l'inettitudine.
Argento non imbrocca un film da trent'anni, la sua parabola registica discendente è pari soltanto a quella attoriale di Robert De Niro.
Non voglio infierire oltre.