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IL GIORNO DELLA CIVETTA regia di Damiano Damiani

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JOKER1926     7½ / 10  20/04/2012 02:56:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Sorprendente", potrebbe essere il primo termine da adoperare per iniziare ad illustrare un film di una grandissima forza e di un'immensa proiezione di pensiero contro la criminalità organizzata, nel frangente la Mafia siciliana.
Damiano Damiani è l'autore de "Il giorno della civetta", il film è tratto da un romanzo dello scrittore Leonardo Sciascia, da questa penna sarà tratto anche un altro lavoro cinematografico del genere, stiamo parlando di "Una storia semplice".
Insomma "Il giorno della civetta" è uno di quei film di una volta imperniati su losche faccende sociali e politiche che, il più delle volte, offrono amare conclusioni. Su questa scia da vedere un altro grande affresco, "Cadaveri eccellenti".
Ritornando ad esaminare da vicino "Il giorno della civetta" emerge ben presto una grossa serie di positività che portano immediatamente la pellicola a godere di prominenza e apprezzamenti.
Con la regia di Damiani si ha la fotografia, il totale sigillo visivo e caratteriale di una Sicilia "tradizionalistica" e omertosa, qui si respira ciò che è stato l' "ordine" e il manuale comportamentale siciliano che col tempo sembra esser cambiato, almeno in parte.
La donna era tenuta dottamente a bada, c'era una specifica scala gerarchica, l'uomo comandava e il sesso femminile prestava servigi senza lamentarsi.
La Mafia creava un'intelaiatura diabolica, lo stato si inchinava ad essa senza esitare, o quasi.
Quasi, perché poi, in tutto ciò , emergevano personalità come quella del capitano Bellodi, uomo capace di far guerra ai potenti nonostante la chiusura a riccio del popolo, nonostante l'inefficienza statale, la lotta diventa simbolica.

"Il giorno della civetta" è una visione dura e cruda, Damiani attraverso uno strepitoso lavoro di cast e di fotografia alimenta sempre più le già tante note liete del prodotto. Fra gli attori vien fuori Franco Nero in una prova di grandissimo impatto psicologico. A far da spalla a Nero nel frangente troviamo una commossa Claudia Cardinale che, in linea di massima, ricorda un po' Sofia Loren.
La fotografia riesce, invece, a sintetizzare e ad esaltare a meglio l'alone assolato di una Sicilia intrappolata dai potenti.
Ma, oltre il discorso tecnico, a fare la differenza in modo definitivo, è l'amarissimo e derisorio finale in cui le immagini fungono da mille discorsi trasmettendo tutto quello che devono trasmettere, fra rabbia , desolazione e beffa.

"Il giorno della civetta" appartiene ad un mondo cinematografico non più praticato, le esigenze del cinema sembrano esser cambiate in modo irrevocabile, ma erano questi quei prodotti che facevano riflettere urlando attraverso l'esposizione di una semplice immagine, di un semplice sguardo, nel nome di chi tiene alla legge e all'ideale.