NotoriousNiki 7½ / 10 11/04/2013 17:17:06 » Rispondi Silvana Mangano minimo comune denominatore di quest'opera ad episodi prodotta dal marito Dino De Laurentiis. Il 1° di Visconti è uno dei migliori, rimembra in chiave molto più cinica e cupa quello introspettivo di Alida Valli sul rapporto star-ammiratori in "Siamo Donne" girato da Franciolini, più leggero quello di Bolognini con un Sordi che si prende la scena, giusto a metà arriva il migliore di diritto la favola pasoliniana con Totò, la Mangano e Davoli, decodifica l'artista napoletano filtrando il classico personaggio del tracotante borghese italiano per restituirci un Totò innocente, disagiato alla ricerca di una consorte.Scevro di realismo ci appare un Totò in forma di clown, e una gamma di personaggi kitsh, outsiders.Quello di Rossi, ha la funzione di alleggerimento -da apripista all'ultimo di De Sica- essenziale, mette in evidenza i clichè del Sud. Appunto l'ultimo di De Sica pone il pistolero Clint in un'ottica diversa e ci ironizza sopra con dei rimandi surreali quasi felliniani sulla falsariga di Boccaccio 70,