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THE PALACE regia di Roman Polanski

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stratoZ     6 / 10  07/03/2024 13:05:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Il principale problema di "The Palace" è che manca di originalità, Polanski a novant'anni suonati - e a mio parere abbastanza in calo nell'ultimo decennio, ma credo sia fisiologico a questo punto - realizza la classica critica antiborghese che nei cinema è in giro da un centinaio di anni, era già dai tempi di altri titani come Chaplin e Renoir che il ceto alto veniva preso di mira, poi Bunuel, Pasolini, Ferreri e qualche altro autore hanno progressivamente reso questa critica più dissacrante, arrivando anche a vertiginose provocazioni fino alla quasi totale parodia, e ancora oggi, con risultati altalenanti, qualvolta anche apprezzati dalla critica - Triangle of sadness - queste tematiche riescono a restare sulla cresta dell'onda, tuttavia penso questo film in particolare non aggiunga nulla alla corrente, né a livello tematico, né a livello stilistico, certo è ingiusto il paragone addirittura con i cinepanettoni, qui a differenza di quella roba la volgarità è asservita al significato, non è un film che punta far ridere, Polanski non ha mai voluto mettere gag sulla cacca tanto per generare ilarità, quanto per mettere in mostra la velleitarietà delle pretese di questi particolari personaggi tutti riuniti al The Palace, lussuoso hotel svizzero, per l'ultimo giorno del vecchio millennio.

Quello che si potrebbe criticare alla narrazione è un'eccessiva quantità di personaggi che nella relativamente esigua durata non riescono ed essere approfonditi, se da un lato è una cosa voluta per rappresentare proprio il macchiettismo di questi ultimi, dall'altro fa sì che sfuggano via dalla mente dello spettatore appena possibile, l'autore mette in mezzo di tutto, dagli ospiti russi sempre invischiati in questioni losche, che riguarderanno anche la politica e l'ascesa al potere di Putin, alla coppietta, lui novantasettenne, lei ventiduenne col conseguente gossip che ne consegue, il medico estetico trattato come una vera celebrità e il personaggio della Marchesa, una nobildonna zitella che tiene più al suo cane che alle altre persone. E poi c'è quello considerabile il protagonista della pellicola, Bill Crush, interpretato da Mickey Rourke, che rappresenterebbe una sorta di cattivo di turno che vuole approfittare del millennium bug per aumentare le sue ricchezze ormai sul punto di finire.
Se la prima parte introduce questi personaggi con qualche peripezia del caso che serve in parte a caratterizzarli, la parte finale sembra mozzata, molti destini sono lasciati in sospeso, Polanski da l'impressione di preparare la bomba e invece poi tagliuzza tutto lasciando lo spettatore con un po' di amaro in bocca.

Stilisticamente ricalca l'esagerazione, tra kitch, volgarità, qualche rutto, cafonaggine, rappresenta un mondo esageratissimo ed estremamente caricaturale, il cattivo gusto, l'ego smisurato dei personaggi, l'apparenza che sovrasta tutto, insomma sia tramite le situazioni che tramite la messa in scena c'è una forte componente esagerativa che non si era mai vista nel cinema di Polanski e che nel bene e nel male fa arrivare abbastanza bene il messaggio, peccato che sa tanto di già visto, però dai, a novant'anni, va anche bene così.