Mauro@Lanari 4½ / 10 10/02/2024 03:24:28 » Rispondi Non ingrana, è ingrippato, vorrebb'esser'una sinfonia di morte, il rosso Ferrari come colore non di passione ma di sangue versato, uno pseudo biopic all'altezza dei capolavori del 1° Mann. Invece imbocca la strada sbagliata del luttuoso espresso a parole, coi dialoghi e non con la drammaturgia narrativa. Tre scene al cimitero e un altro paio per gl'incidenti nefasti non possono colmare due ore di film diretto con un distacco da regista post mortem.
D'altronde c'è chi considera un "angelo sterminatore" pure Keoghan.
Mauro@Lanari 10/02/2024 15:01:06 » Rispondi Anche qui sotto ho letto d'un Mann ancor'ancorato alla sua poetica del "Götterdämmerung", la caduta (Visconti) o il crepuscolo (Nietzsche) degli dei*, all'epos "della sconfitta inevitabile"**. Letture che non m'hanno convinto poiché la "worldline"*** destinale del Drake è cupa, lugubre, crepuscolare, testamentaria fin dall'inizio. Comincia male col colpo di pistola della moglie e continua stancamente col gossip sul loro matrimonio, sui problemi finanziari e altr'ameni diversivi/riempitivi. E comunque sempre troppo parlati con troppe poche folgoranti intuizioni visive.