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IL BUIO OLTRE LA SIEPE regia di Robert Mulligan

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Angel Heart     7½ / 10  08/01/2011 16:46:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film interessante, dai contenuti forti e profondi, visivamente affascinante (fantastici i titoli di testa) e con un'indimenticabile prova di Gregory Peck nei panni di Atticus Finch, padre devoto di due bambini e avvocato temuto e rispettabile che si ritroverà a dover difendere un uomo di colore da una falsa accusa di stupro. Tutto mentre i figli curiosi e scalmanati cercano di schiarirsi le idee sul loro misterioso vicino di casa. Raffinato e toccante, ha l'unica pecca nel non riuscire ad unire bene le due storie che dividono il film e che hanno come unico filo conduttore Atticus: la prima parte vede protagonisti quasi esclusivamente i ragazzini Scout e Jem (sorprendente la somiglianza fisionomica tra questo e River Phoenix in "Stand By Me") alle prese con paure fanciullesche e disavventure varie in cui ogni adulto che è stato bambino si può rispecchiare (chi non è mai entrato in una casa abbandonata con gli amici o suonato i campanelli per poi scappare?). Una parte bella (e inquietante) senz'altro (stupende alcune inquadrature come quella del dondolo nel portico), ma anche piuttosto lentina e lasciata un pò campata per aria (anche se viene poi ripresa alla fine per chiudere -confusamente- il cerchio). Molto meglio la seconda parte, decisamente più coinvolgente ed appassionante, con il processo e le tragiche conseguenze del verdetto (l'arringa finale di Atticus verso la giuria bigotta e piena di pregiudizi è semplicemente magistrale). Alla fine, sembra di assistere a due film di genere diverso che non hanno niente in comune se non per l'appunto la figura di Atticus. Una scelta registica sicuramente curiosa ma che a tratti rende la visione pesante e poco scorrevole.
Ad ogni modo, rimane indubbiamente un'opera intensa, saggia, piena di valori, ricca di emozioni, e che lascia molto spazio alla riflessione (quando lo vidi non mi disse granchè. Ma più ci ripensavo, più lo capivo e lo apprezzavo). E poi ripeto, solo la monumentale prova di Peck vale il prezzo del biglietto!
Consigliato.

Nota: nella parte di "Boo", il grande Robert Duvall, giovanissimo e con ancora tutti i capelli in testa.
atticus  08/01/2011 17:28:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Adesso dirai che sono di parte (ovvio) ma il tuo riscontro sulla scissione in due parti mal legate del film io non lo condivido affatto. Facci caso: Scout e Jem seguono con passione il caso giudiziario, che sarà una tappa fondamentale per la loro crescita interiore e fondamentale per l'accettazione del diverso.
Le due tracce sono l'una parte fondante dell'altra, e viceversa. Non potrebbero essere legate meglio. Non c'è momento in cui i due figli non si inseriscano nella vita del padre, non c'è momento in cui il padre metta da parte i figli, non c'è momento in cui la storia di iniziazione all'età adulta non proceda di pari passo col racconto sociale.
Io lo rivedrei senza problemi anche tutti i giorni, per me è un capolavoro ineguagliabile.
Consiglierei a tutti di leggere anche il romanzo.
In ogni caso, compagno mio, ti stimo profondamente perché hai sempre le tue ottime motivazioni per i tuoi voti ;)
Angel Heart  08/01/2011 17:57:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Speravo che il commento illudesse la tua sorveglianza :))
Scherzi a parte, se il tuo essere di parte (perdona il gioco di parole) ti porta ad aprirmi gli occhi su cose che magari non ho colto ben vengano le osservazioni! Sai, come dicevo, più ci penso, più mi piace, e man mano che ci penso mi accorgo di cose che non avevo percepito durante la visione (la terza, perchè le prime due non contano - una alle medie e una a pezzi su raitre -). Io sono d'accordo con quello che dici sulla presenza dei figli nella vita di Atticus e viceversa (anche se me ne accorgo per davvero solo ora), sono legate benissimo in quel senso. Forse il mio commento non è molto chiaro. Quello che intendevo dire è che nonostante il legame, la prima parte di film procede in una direzione, si interrompe per così dire bruscamente (lasciando tutta la questione di Boo in sospeso), e parte la seconda con dei toni e tematiche completamente diversi. Le due storie hanno un comune denominatore (Atticus e figli), ma sono molto diverse tra loro. Non so se mi sono spiegato bene. La prima parte è "avventura" ecco, la seconda è un "dramma legale". Non sono riuscito ad apprezzare molto questo cambio di registro perchè, come dire, una volta iniziata la seconda parte con il processo, mi ero completamente dimenticato della prima. Scusa la spiegazione confusa, spero di essere stato chiaro. E' un film che devo comunque rivedere, su questo non ho dubbio alcuno.
Grazie del complimento, anche se siamo spesso in disaccordo (e va bene così sennò sai che noia!) adoro leggere i tuoi commenti. La stima è reciproca al 100%.
atticus  08/01/2011 20:10:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma no, non siamo sempre in disaccordo! :)
Ho capito quello che vuoi dire, non saprei, per me l'avventura fluisce naturalmente in quel dramma legale perché, fondamentalmente, si parla delle stesse cose, la paura per il diverso (Boo e Anderson) e per la violenza della realtà, del linciaggio, dell'integrità. In qualche modo Boo e Anderson sono facce diverse di una stessa medaglia.
Comunque vai così Angel!

PS: avrei voluto bacchettarti anche per quella sufficienza a "Fronte del porto" ma mi sono trattenuto perché non vedo il film almeno da una decina d'anni. Ma basta aspettare......... :D