Jumpy 6½ / 10 10/01/2024 19:57:22 » Rispondi Mi è sembrato molto chiacchierato più per i contenuti che di questi tempi sono alla ribalta che per la qualità cinematografica vera e propria. Intendiamoci, anche se stracolmo di retorica da vedere l'ho trovato gradevole e le 2 ore non pesano, fin dai primi minuti però mi ha trasmesso un senso di posticcio ed artefatto, che mi ha accompagnato per tutto il film. A cominciare dalla fotografia, non si è dedicato particolare cura a luci/ombre/chiaroscuri, come se la scelta di usare il B/N fosse stata successiva alle riprese. Il risultato è che, togliendo il senso di profondità (apparente) dei colori, le immagini (soprattutto quelle all'aperto e con forti contrasti luci/ombre) sembrano piatte e statiche. Continuando con i personaggi, esageratamente caricati da risultare delle macchiette e, tolta la protagonista, senza la minima evoluzione, stereotipati che più non si può. Uomini tutti cattivi, donne tutte vittime.
Questo insieme ad altri particolari, danno l'idea di un pressappoco nella ricostruzione della società di quegli anni, ricavata mescolando cliché e luoghi comuni risaputi, senza un reale studio alla base.
alla fine degli anni '40 c'era il padre di famiglia che pestava la moglie e c'era il padre di famiglia che dopo cena metteva moglie e figli a letto ed andava a prostitute. Tutti i luoghi comuni negativi del maschio dell'epoca, insomma, son concentrati nel personaggio di Mastandrea e del nonno... mah...
Le musiche poi... inserire brani moderni in un film ambientato negli anni '40 mi è sembrato del tutto fuori luogo. La storia infine ha un che di ripetitivo (magari anche volutamente, per rimarcare il tran tran della protagonista) e la trama va avanti in modo frammentato, come una serie di episodi attaccati, senza una continuità (difetto che noto in un buona parte del cinema italiano). Scena->intermezzo e/o siparietto musicale che non c'entra nulla->Nuova scena... e così via con minime variazioni. Questa frammentazione in scenette/siparietti se da un lato in un paio di circostanze è particolarmente riuscita e crea un mix tra comico/drammatico/grottesco
l'amicizia/complicità col soldato americano: lui spiaccica 4 parole in croce di italiano, lei non capisce una mazza di inglese, come avranno fatto a capirsi per far saltare in aria il bar col tritolo? Distruggere il bar poi, come notato da molti, anche a me sembra più una vendetta preventiva (per il probabile futuro della figlia?) che un segno di emancipazione... ma poi vendetta verso tutta la famiglia del fidanzato? Boh.