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IL SUO NOME E' TSOTSI regia di Gavin Hood

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Invia una mail all'autore del commento domeXna79     7 / 10  14/12/2006 18:20:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La sorpresa sudafricana vincitrice dell’Oscar.
Una storia drammatica, di emarginazione e di violenza, ambientata nei sobborghi della capiate sudafricana, dove il degrado sociale e la delinquenza spadroneggiano ..uno spaccato di vita vissuta, un dipinto della realtà, una attenta capacità di analisi, scavando nella coscienza del giovane protagonista, nelle sue fragilità che albergano nell’infanzia cinicamente negata ..così l’impulso che lo conduce a prendersi cura del neonato lo condurrà a darsi una diversa immagine di se, comprendendo cosi sia davvero giusto e cosa invece sbagliato.
Una colonna sonora inquietante ed al contempo coinvolgente, una buona e curata regia che con colori sfumati traspone l’atmosfera di quei luoghi ..un viaggio, attraverso lo sguardo di Tsotsi, nella realtà del suo Paese, in una democrazia ancora fragile ed in evoluzione e nella difficile situazione sociale (il mendicante paralitico) ..il richiamo però, in alcune scene e al più generale taglio dato al racconto, sembra chiaramente ricalcare troppo da vicino “La Città di Dio” (pur se non agli stessi livelli).
Positiva la prova del protagonista e del cast in generale, pur senza nomi di spicco ..non male, anche se al suo debutto, il regista e sceneggiatore Gavin Hood.
Nel complesso un buon prodotto, mai banale, coadiuvato da una pregevole fotografia ..merita la visione!