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JOHN CARPENTER'S SUBURBAN SCREAMS - MINISERIE regia di John Carpenter, Jan Pavlacky, Jordan Roberts, Michelle Latimer

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Italo Disco     6 / 10  19/03/2024 23:44:39 » Rispondi
Meno peggio di quanto si sarebbe potuto temere, questo "ritorno" molto relativo di John Carpenter alla regia di "un qualcosa"- a 14 anni da "The Ward"-, ovvero di un episodio di circa 40' sui sei totali di questa miniserie Peacock. Oltretutto realizzato da remoto dando le istruzioni su Zoom a chi effettivamente lo stava girando. Gran parte della produzione e post-produzione si sono infatti svolte assurdamente ma per motivi di costi, a Praga. Seppure l'ambientazione sia per forza di cose come da titolo e intenti, interamente americana della provincia, rurale, e dei piccoli centri, con un episodio uno dei migliori-il secondo-, ambientato e girato a Miramichi nel New Brunswich canadese.
Tratto da fatti veri accaduti realmente, e facilmente ricercabili su internet, si avvale come in un "docudrama" mischiato alla finzione, di interviste ai veri protagonisti delle vicende, interpretati da attori nelle ricostruzioni.
E' qui che si sprecano le auto-citazioni degli autori a momenti e atmosfere, dettagli, facilmente riconoscibili delle pellicole di Carpenter.
Basti il citato episodio n°2 con il famigerato serial killer canadese Allan Legere "il mostro di Miramichi", che già condannato per omicidio fugge dall'ospedale psichiatrico per tornare a terrorizzare la cittadina in cui viveva, e commettere altri 4 turpi, atroci omicidi. Ricorda(va) qualcosa?
E anche il sesto e ultimo omicidio, l'unico "firmato" da Uncle John anche per la direzione(oltre che per la ben consueta e remunerata presentazione-"produzione esecutiva", e composizione della colonna sonora assieme ai sodali il figlio Cody, e Daniel Davies di tante pubblicazioni discografiche Sacred Bones Records degli ultimi 10 anni), riprende il tema oggi logoro e consunto dello "stalking", già affrontato nel suo "Pericolo in agguato/Procedura ossessiva"(Someone Is Watching Me), film tv del 1978, in cui Lauren Hutton viene perseguitata da uno sconosciuto voyeur e assassino, tramite binocolo telescopico, da un gigantesco palazzo di fronte al suo appartamento.
Ma quelli di cui sono intessuti tutti gli episodi sono passaggi e vezzi visivi che riportano direttamente a riprese e momenti, da angolature più o meno rifacenticisi, e sempre sfruttando al massimo il formato panoramico, precise situazioni delle famosissime pellicole dirette da John.
Gli assalti dall'oscurità ad automobili immerse nella notte e visti dall'abitacolo, la minaccia fisica che si sta avvicinando...la pioggia scrosciante e il rumore dei tergicristalli, il sapiente utilizzo delle luci come i fari di stop per riverberare le loro luci rosse nell'oscurità, i movimenti fulminei e a schiaffo, le improvvise esplosioni di violenza anche inusitata.
Insomma lo stile, caratteristica più riconoscibile e unica ad ogni fotogramma, "carpenteriano'', si è riusciti se non altro abbastanza a conservarlo. In una operazione migliore seppure non originalissima e come avrebbe poi potuto esserlo fino in fondo, di tante altre consimili di cui non si sentiva affatto il bisogno, e compiute da grandi registi più o meno in "buen ritiro", dell'età di Uncle John.