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LA CHIMERA regia di Alice Rohrwacher

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8½ / 10  19/12/2023 01:09:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono grato al Cinema per come riesce a marginare le mie ferite o quantomeno a mettere in discussione le mie verità. Succede da sempre, da quando sono nato ho sempre preferito il cinema a una partita di pallone. Ora mi manca un pallone, e non è mai troppo tardi per acquistarne uno. Dirò di più anche il Cinema come la Musica sarà un bel rimpianto quando sarò morto, non potrò vederlo più. Quante cose non potremo più fare allora ... Ho voluto vedere questo film perché non era mai accaduto che la stampa ericana si occupasse così attentamente di un film italiano, di solito non li c.a.g.a.n.o. proprio. E perché mai!? Location trama cast (a parte un'eccellente Rossellini molto amata in Usa e finalmente tornata a casa) sono lontanissime dal modo di concepire il cinema negli States, a parte i film della Sundance. Eppure qualcosa qui ha funzionato. Quel "qualcosa" che secondo me rende sbiaditi persino i buoni film di Garrone o della Cortellesi, quel "qualcosa" che si chiama coraggio e inventiva. Solamente in un caso, le voci e le canzoni dei cantastorie locali ho trovato della leggera Retorica, ma niente da giudicare severamente. Tutt'altro, "La chimera" è un film splendido, stilicamente perfetto, con una fotografia mozzafiato, un cast di ottimi attori e comprimari, una ricerca tecnica cinematografica ma anche letteraria cfr. dal cinema polacco di Wajda a Pasolini, da Pavese a Verga che lascia a dir poco sbigottiti. La storia di Arthur ti assorbe completamente, potrebbe anche essere una partenza per i personaggi dello scrittore italiano più "sinistro", Baldini. Non voglio soffermarmi a lungo sui meriti di una storia che non mi avrebbe nemmeno attirato più di tanto, sulle diverse sequenze bellissime, diciamo almeno che l'epilogo del film, in treno (degno del primo Shyamalan) e nell'atto finale sono da antologia del cinema contemporaneo. Consiglio a tutti di vederlo senza preconcetti. Uno dei rari film Italiani di oggi che meritano le fatidiche (e rare di certo) quattro stelle