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LA CHIMERA regia di Alice Rohrwacher

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Mauro@Lanari     5 / 10  03/05/2024 10:39:06 » Rispondi
Un film a matrioska in cui i diversi strati non son'affatto l'uno migliore dell'altro.
Il 1° strato chimerico (Baudelaire, "Les Fleurs du Mal", 1857, https://books.google.it/?id=wfI0yuxvzB0C&pg=PT658&dq=%22Chacun+sa+Chim%C3%A8re%22) è quello dell'"Orfeo" di Monteverdi udibile mentr'Arthur è sul treno: la mitologica discesa all'Ade con l'infruttuoso tentativo di riportare la defunta sposa Euridice alla vita terrena è, letteralmente, evviva l'inusualità simbolica, il "fil rouge" del protagonista, che fa il tombarolo sperando di stabilire un contatto con la sua amata deceduta Beniamina ("nomen omen").
Il 2° strato chimerico è demandato ad altre sezioni della colonna sonora, Mozart ("Vorrei spiegarvi, oh Dio!", K. 418) e i racconti dei cantastorie che narrano l'ineluttabilità del destino.
Il 3° strato rimanda all'ulteriore senso della parola chimera: è anche una creatura mitologica composta da parti d'animali diversi, e per la Rohrwacher designa il proprio fazioso anarchismo a) stilistico, b) identitario, c) politico. a) Chimerico è il film in sé per il meccanismo del montaggio, per i tre formati differenti di pellicola (16mm, super 16 mm e 35mm), per come tende a includere le forme espressive più disparate e per la babelicità linguistica. b) Arthur è inglese o irlandese, Italia è portoghese o brasiliana, la nidiata di "sorelle" sono figlie o nipoti della matrona Flora, per la festa dell'Epifania i maschi si vestono da streghe, il ricettatore Spartaco è la stessa sorella della regista che "rivanga" la presunta struttura matriarcale della società etrusca con cui oggi saremmo stati meno vittime del machismo (tant'è ch'il ritrovamento più prezioso dei tombaroli è un santuario/tempio etrusco con la statua d'una dea). c) La stazione di Riparbella è abbandonata, ma per Flora ciò significa che non appartiene "a nessuno, è pubblica, è di tutti". Alla fine Italia l'occuperà assieme ad altre in una specie di comunità femminista. La "banda del buco" de "I soliti ignoti" (Monicelli 1958), primo film italiano ad avere dei ladri come protagonisti, attentav'alla proprietà privata, mentre qui ci s'appropria d'un bene comune in stile Centro Sociale in una "mistica (o mistificazione) del 'tombarolo buono', anche se preleva i manufatti dal sottosuolo per interesse dei ricettatori, in base alla legge del mercato e in barba alle leggi dello stato: carabinieri imbecilli, ladruncoli geniali" (Alessandro Uccelli).
Strafregandosene del fardello ideologico descritto al quale il film, "che tende fin troppo alla dispersione degli spunti e delle intuizioni" (Sergio Sozzo), rest'"Appeso" quanto la carta dei tarocchi della sua locandina, allora l'opera della Rohrwacher è surrealismo poetico, sognante, misterico, arcano, fiabesco, ipnotico, rurale, erede dell'autorialità di Pasolini, Citti, Olmi, Fellini, Loach.
https://www.cineforum.it/voti/film/La_chimera