caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

NAPOLEON (2023) regia di Ridley Scott

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
JOKER1926     7 / 10  01/12/2023 17:54:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Avvicinarsi a "Napoleon" di Scott con madornali aspettative a tinte epiche potrebbe essere come studiare ad Oxford, insomma, parliamo di qualcosa di potenzialmente costoso.
L'ultima grande fatica cinematografica del cineasta, a nostro giudizio, va assorbita in modo forse diverso. Il consiglio è quello di affidarsi alla regia, o ancora meglio, concedersi alle vere intenzioni di Scott.

"Napoleon" non riesce (e soprattutto non vuole) ripercorrere gli strati del misticismo drammatico di opere come "Il gladiatore", ma a conti fatti, il film è un rimando simbolico al metodo d'autore.
Ridley Scott iniziò con un'illustrazione della storia moderna, "I duellanti", e ora con la nuova produzione sembra, in qualche modo, chiudere il cerchio.

Le operazioni tecniche non deludono, dal cast alla Mdp fila tutto liscio, e il ritmo (intrattenimento) non concede mai momenti di down, lo spettatore quindi è al centro di un interesse sempre costante. I punti terminali del gioco si verificano in un paio di macrosequenze come quelle della battaglia di Austerlitz vero punto cruciale della strategia e della fortuna napoleonica.
In questo frangente la regia con una sequela di immagini lineari ma dense riesce a portare su pellicola un disegno allettante e quasi perfetto. Nelle quasi tre ore di proiezione non mancheranno altri momenti importanti anche se i picchi di grandezza si consumano un po' a corrente intervallata senza mai sfondare le porte finali della congratulazione estrema.

Dove perde la guerra Scott?

Napoleone è una figura complessa attorniata da un sistema filosofico/politico nuovo (rapportato ai tempi post rivoluzione) di conseguenza non basterebbero neanche dieci ore per spiegare bene le varie dinamiche, fra ascesa, mediazioni e risultati bellici. Forse, per questo motivo, la scelta di spingere su una cronografia a mo' di mattoni indigesti era da evitare. Su questo Scott perde qualcosa (se non tutto), "Napoleon" l'avremmo preferito su tre/quattro temi cruciali e paradossalmente con meno linearità.
Il film, come già detto, viene meno sulla profondità emozionale e gioca a rincorrersi su binari pericolosi, fra corrispondenze amorose deviate e un po' (volutamente) grottesche. Troppo focus su momenti non necessari e troppa fretta su altri più importanti. In auge ci va comunque la figura del personaggio interpretato da Phoenix in uno stato siderale. L'attore incarna in modo iconico Napoleone Bonaparte restando impresso nella mente, questo è poco ma sicuro.

"Napoleon" resta un kolossal ma perde la corteccia epica a vantaggio/svantaggio di un'analisi cinematografica sarcastica e psicologica (nel possibile… si fa quel che si può) dell'imperatore. Non siamo dinanzi al Capolavoro, ma rispettiamo il modus operandi di un grande regista.