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NAPOLEON (2023) regia di Ridley Scott

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Mauro@Lanari     7½ / 10  14/01/2024 13:46:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Terminata la stesura della "Fenomenologia dello Spirito" a cui l'anno successivo avrebbe aggiunto la prefazione, il 13 ottobre 1806 nella Johannisstraße* di Jena Hegel vede Napoleone a cavallo e, in una lettera all'amico teologo Niethammer, lo definisce un individuo nel quale si concentra la storia del mondo che domina meravigliosamente. L'equiparazione col proprio manoscritto è sottintesa. Ridley Scott ci mostra il Corso con gl'occhi d'Hegel, però non più quello del 1806 bensì quello delle "Lezioni sulla filosofia della storia" pubblicate postume nel 1837, quand'il suo sistema è crollato e nella prefazione la storia vien'assimilata a un mattatoio da banco del macellaio. Capito questo, si spiega ogni singola poderosa scena del film che se ne strafrega del biopic e s'interessa esclusivamente di rappresentare la sostanziale impotenza (sterilità?) degl'umani. C'è solo l'imbarazzo della scelta fra la decapitazione di Maria Antonietta all'inizio e l'elenco dei morti nei titoli di coda, dalla sconfitta in amore al cavallo preso dal Picasso di "Guernica" e a Phoenix davanti al sarcofago che fa aprire, il futuro imperatore dinanzi a un probabile faraone, la titubanza dell'hybris per il contatto con un cumulo di biblica polvere (Genesi 3, 19: https://www.biblegateway.com/passage/?search=Genesis+3%3A19&version=VULGATE;CEI). L'incontro conclusivo con Everett a Plymouth sul vascello HMS "Bellerophon", ripreso col grandangolo e collocato in una cabina col pavimento a scacchi, è un omaggio al prefinale di "2001", e nell'esilio a Sant'Elena la fragilità simboleggiata dal bicchiere che cade a Bowman viene resa dalla mosca nel vino rosso. È così che Scott prov'a realizzare il "Napoleon" che Kubrick aveva progettato dop'il successo di "2001". Forse il miglior film "autonomo" del regista (cosa sarebbe "Alien" senza le mostruosità di Giger o "Blade Runner" senza il romanzo di Dick?), ma, a parità d'argomento, ancora distante dal meticoloso perfezionismo d'un Welles, del primo Greenaway e appunto di Kubrick. Per chi cerca la "grandeur" di Bonaparte c'è già il film d'Abel Gance col Polyvision.

*Johannisstrasse
Mauro@Lanari  15/01/2024 19:32:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A proposito: non dimenticherei che i due cineasti avevano già avuto l'opportunità di collaborare quando l'epilogo di "Blade Runner" fu modificato utilizzando gli scarti di "Shining" di due anni prima.