Mpo1 8½ / 10 20/10/2006 00:52:52 » Rispondi “Il Grido” è un film di transizione nella filmografia di Antonioni, segna infatti il passaggio tra i suoi film più “convenzionali” degli anni ’50 e i grandi capolavori degli anni ’60. Infatti, se da una parte il film è ancora influenzato dal Neo-realismo (e questo è il suo unico limite), dall’altra comincia a mostrare gli elementi stilistici e tematici propri del miglior Antonioni. Il protagonista è un uomo che, rimasto senza lavoro e senza amore, lascia il paese natale alla ricerca di qualcosa che dia un senso alla propria vita, ma non trova nulla. In barba a chi limita le tematiche dei film di Antonioni alla noia di vivere della borghesia, qui il protagonista è un operaio, sopraffatto dalla stessa angoscia esistenziale dei personaggi dei film successivi. Il protagonista è molto simile al giornalista di “Professione reporter”: entrambi cercano inutilmente di fuggire dalla propria esistenza. Bellissima la fotografia. Il paesaggio desolato riflette la solitudine e il vuoto interiore del personaggio. E il grido del titolo? Bisogna aspettare il finale…
kowalsky 10/11/2006 19:32:44 » Rispondi L'unica cosa di cui non sono d'accordo, se permetti, è quando parli di "film convenzionali", ebbene non credo che "cronaca di un amore" o "le amiche" possano definirsi tali cmq ottimo commento
Mpo1 10/12/2006 00:45:05 » Rispondi Beh, infatti l'ho messo tra virgolette...