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DUNE - PARTE DUE regia di Denis Villeneuve

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Invia una mail all'autore del commento williamdollace     9½ / 10  09/03/2024 21:59:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"I forestieri corrono contro il tempo per evitare il calore del giorno. Saccheggiano le nostre terre sotto i nostri occhi. Sono crudeli verso il mio popolo. Non so altro di loro. [...] chi sarà il nostro prossimo oppressore?" (Chani)

Ogni cinefilo, amante di questa arte così sprovveduta e insieme rara e possente, anela queste tre ore al buio in cui si proiettano sogni rivalse catarsi di profeti antagonisti ed eroi. Dune, l'ossessione di Villeneuve, ne è l'esempio perfetto, compimento di un desiderio e insieme magnifico risultato che lo proietta fra i pochi cineasti viventi che non sbaglia un colpo malgrado le sirene mainstream. Ma il risultato non è logico e razionale, è come ciò che muove e fa muovere queste pedine umane e non sopra e sotto la sabbia, determinata ciascuna a credere alla potenza eversiva del sentimento o dell'orgoglio. E se può esistere un cinema sulla rivoluzione anticolonialista e feroce del sentimento Villeneuve ce ne dà una dimostrazione perfetta e materica (sabbia deserto polvere pietra), una visione rivoluzionaria, di guerriglia, terribilmente moderna, cupa, politica, vorace e possente. Denis Villeneuve è un autore a tutti gli effetti, chi non lo credeva è costretto a ricredersi, chi lo credeva ne avrà una conferma oltre ogni immaginazione per padronanza di visione, di desiderio, di ossessione (ancora, il deserto). Essendo inoltre la sala l'unico modo per onorare questo colossal (si arriverà alle nove ore totali per Dune) anche in questo Villeneuve milita nella resistenza che rende quel luogo magico e unico imprescindibile contro l'avanzare del "veloce e fruibile".