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GIOCHI DI POTERE regia di Phillip Noyce

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Dom Cobb     7 / 10  19/02/2014 23:59:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In trasferta in Inghilterra, casualmente l'analista della CIA Jack Ryan sventa un attentato alla famiglia reale da parte di alcuni terroristi dell'Ira, uccidendo per legittima difesa il fratello di uno di loro. L'altro fratello, lo squilibrato Sean Miller, giura vendetta contro Ryan e i suoi cari...
Parlando da persona totalmente estranea ai romanzi dai quali questa serie di film è tratta, posso dire che, approcciandomi a questo film, se non avessi già preso informazioni in precedenza, non avrei neanche immaginato che avesse qualcosa a che fare con il precedente Caccia a Ottobre Rosso: cambia la troupe e la maggior parte del cast, cambia il tipo di trama e cambia il contesto (cosa del tutto ovvia, data la caduta dell'URSS avvenuta nel frattempo). In altre parole, l'unico vero nesso con il primo film dedicato al personaggio creato da Tom Clancy è il nome stesso del personaggio e il ruolo di James Earl Jones.
Detto questo, è doveroso informare che, oltre a tutto il resto, cambiano anche le atmosfere, che da thriller sottomarino, stavolta tendono più al tipico film d'azione hollywoodiano, e questo lo considero più un difetto che altro: dall'inizio alla fine, sono davvero pochi i momenti in cui si fa sentire la tensione di cui film del genere hanno bisogno per mantenere alta l'attenzione del pubblico,


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mentre, nel mezzo, succede davvero poco degno di nota. Dalla trama che tirava in ballo la sicurezza nazionale si va a una struttura narrativa concentrata più sulla vita privata del protagonista, ma questo, paradossalmente, non rende la cosa più interessante: colpa, parimenti, di una sceneggiatura sfilacciata e tirata per le lunghe, e di un cast poco ispirato, che vede un Harrison Ford visibilmente svogliato e una Thora Birch espressiva come una lampadina affiancati a comparsate del calibro di Richard Harris e Samuel L. Jackson.


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L'unico al quale sembra importare veramente qualcosa è il sempre bravo Sean Bean, villain di lusso che permette alla minaccia di farsi palpabile quando ce n'è bisogno, minaccioso quanto proverbialmente sfortunato (non lo metto nello spoiler, perché penso sia di dominio pubblico: sta di fatto, comunque, che muore sempre, in ogni film che fa).
A controbilanciare il tutto, portandolo a livelli più che accettabili, sono l'ottima regia di Phillip Noyce e le buone scene d'azione, godibili e ben girate: senza questi due elementi, la baracca andrebbe a rotoli e non decollerebbe neanche a bestemmiare.
In breve, il risultato finale è un film di molto inferiore al capostipite, quasi del tutto staccato da esso, con una trama esilissima e sviluppata in modo alquanto confuso,


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ma nobilitato da un ottimo villain, una regia altrettanto ottima e qualche scena d'azione ben orchestrata. Godibile, ma al di sotto delle aspettative.
Aspettando il sequel...