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L'ISOLA DEL TESORO regia di Byron Haskin

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Dom Cobb     6½ / 10  01/09/2018 00:17:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il giovane Jim Hawkins entra in possesso di una mappa che conduce al tesoro del famigerato capitano pirata Flint; viene ben presto organizzata una spedizione ed approntata una ciurma, fra i quali spicca il cuoco dalla gamba di legno John Silver, con il quale il ragazzo stringe ben presto amicizia...
Nella seconda metà degli anni '40, Walt Disney aveva intrapreso i primi, timidi passi nell'industria del cinema live-action, spinto da cocenti disastri al botteghino, perdita dei mercati esteri a causa della guerra ed esigenze economiche; tuttavia, in quei casi, ancora trovava posto in maniera più o meno corposa la componente animata, che in fin dei conti aveva pur sempre lanciato lo studio. Adesso, con i classici d'animazione pronti a tornare alla gloria dei primi successi con "Cenerentola", tali prodotti ibridi non sono più così necessari e così inizia la regolare produzione di lungometraggi Disney completamente dal vivo. Per inaugurare il filone viene scelto l'adattamento di uno dei più noti romanzi d'avventura mai scritti e si garantisce un grosso dispiego di mezzi senza badare a spese. Il risultato è un prodotto che però mostra solo in parte gli sforzi profusi.
In linea generale, "L'isola del tesoro" non è affatto un brutto film: si tratta infatti di un'avventura veloce e colma di brio, con qualche sequenza vivace che ravviva un ritmo tutto sommato abbastanza quieto. Il problema è che si ha la costante impressione che avrebbe potuto essere molto di più. A livello tecnico risente alquanto del peso degli anni, in special modo per quanto riguarda la chiassosa colonna sonora e un uso fin troppo evidente di matte paintings;


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inoltre, la regia di Byron Haskin, mestierante inglese, sebbene competente, è priva di guizzi e si limita a fare il compitino.
Anche lo sviluppo della trama soffre di problemi non da poco: infatti, anche se il film ricalca alquanto fedelmente la struttura di base del romanzo di Stevenson, la sceneggiatura opta per alcune scelte di adattamento davvero bizzarre che non hanno motivo d'essere,


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forse volte a ridurre al massimo la durata. In conseguenza a questi tagli e vari rimaneggiamenti del materiale di partenza, a soffrirne di più sono i personaggi: a dispetto di alcuni scambi e scene di dialogo arguti e ben scritti, la maggior parte delle figure viene caratterizzata in maniera un po' approssimativa. L'unico a dare un minimo di carisma al suo ruolo è Robert Newton, che trasforma il suo John Silver in un simpatico istrione mai troppo sopra le righe.
Sia ben chiaro, non si tratta di un brutto esordio per il cinema live-action disneyano: il talento e l'abilità messi in campo sono più che evidenti. Ma in futuro si avranno numerose occasioni per migliorare.