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LA BELVA COL MITRA regia di Sergio Grieco

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  22/10/2014 09:43:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il pluriomicida Nanni Vitali evade insieme ad altri complici dal carcere, a nulla serve l'accanito inseguimento ingaggiato dal Commissario Santini che si deve arrendere perchè seminato.
Gli obiettivi del criminale sono due: vendicarsi di chi fece la soffiata costringendolo dietro le sbarre e quindi effettuare un colpo particolarmente remunerativo per poi fuggire in Sud America.
A mettergli i bastoni tra le ruote per l'appunto il Santini, sorta di clone mediocre -vista la considerevole somiglianza fisica e l'incapacità recitativa- di Maurizio Merli.
A spiccare è la violenza, spesso compiaciuta, prevalente nella prima parte del film con due sequenze in particolare di una certa crudezza, tanto che nella scena della cava e in quella del benzinaio viene risparmiato ben poco allo spettatore.
Sergio Grieco, regista non proprio avvezzo al genere ma buon conoscitore della serie b, lavora bene tenendo molto alta la tensione in prima battuta, perdendo però parecchio strada facendo. La storia infatti, nel confronto tra il poliziotto e il malavitoso, assume connotati sempre più improbabili sino a scadere in momenti illogici e in evitabili buchi di sceneggiatura.
"La belva col mitra" si riduce ad essere un film poco appassionante, come l'intrigante score musicale ideato da Umberto Smaila (si, proprio quello di "Colpo Grosso") che però riproposto con ostinata frequenza alla fine stufa.
Il cast internazionale vede il tedesco Helmut Berger come tra i malvagi più indimenticabili del filone, la sua ferocia è davvero senza freni; in contrapposizione c'è l'abbagliante bellezza dell'austriaca Marisa Mell.
Dignitoso prodotto di genere, niente di più, tornato in auge tempo fa per l'ammirazione di Quentin Tarantino il quale arriva a citarlo nel suo "Jackie Brown".