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PICCOLE DONNE regia di Gillian Armstrong

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adrmb     7 / 10  12/01/2020 00:40:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ua, che filmetto grazioso. Ha catturato la mia attenzione mentre scorrevo pigramente tra i film su Sky, in virtù del fatto che al cinema ora c'è una nuova trasposizione, e quindi boh, perchè non guardarsela?

Carina la storia di fondo (che non conoscevo): un bel racconto di formazione che incanala tematiche universali sulle inclinazioni personali, la nostalgia per l'infanzia, il diventare adulti, l'inevitabile dovere di scendere ai compromessi, e quella spruzzata di femminismo che tanto male non fa. Comunque la cosa che mi è piaciuta di più è la prima parte, quella ancora più "fanciullesca" e quindi calorosa; si respira una ventata apprezzabilissima di frivolezza adolescenziale grazie soprattutto al personaggio di Jo, moderna nel suo essere goffa, rozza e senza peli sulla lingua: probabilmente il personaggio tra tutti che mi è più vicino come sensibilità. La Winona Ryder (qui anche nelle vesti di produttrice esecutiva) offre un'interpretazione molto sentita, bene così. E' stato un pelo traumatico pure ritrovarmi una Kirsten Dunst bimba dove averla vista recitare nei film di Gondry e Von Trier (che poi insomma, aveva dodici anni all'epoca, nel film non ne dimostra più di otto e dopo l'ellisse di quattro anni chiamano un'attrice più vecchia di dieci anni? Eddai su. Questa del casting è stata la pecca più grossolana del film, si nota un sacco il contrasto).

Invece narrativamente ho avuto qualche problema con gli eventi riguardanti i singoli personaggi di Jo, Amy e Laurie nel secondo tempo: per me nessuno dei tre nella parte dell'adultità ha ricevuto un sufficiente approfondimento narrativo, soprattutto gli ultimi due, nel loro rapporto e quello tra Amy e la pittura, Amy e il viaggio in Europa. Jo se l'è cavata meglio, ma per me potevano raccontare di più del suo lavoro come insegnante e dei suoi scontri con i colleghi retrogradi sui suoi ideali progressisti (brillantemente messi in evidenza nella prima parte del film, appunto) e a quanto capito più cicciosi nel libro.

Comunque sulla confezione nulla da dire, tutto infiocchettato benissimo, curata l'enfasi dei momenti più drammatici e l'utilizzo delle musiche. Naturalmente impallidisce a confronto di altri capolavori in costume (senza scomodare il miracolo di Kubrick si pensi a 'L'età dell'innocenza' in cui recita la stessa Ryder), ma per il tipo di storia (più "infantile" se vogliamo, meno ambiziosa) raccontato, è semplicemente impeccabile.