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IL MIO MIGLIOR NEMICO regia di Carlo Verdone

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  28/07/2006 01:49:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh nonostante un paio di personaggi e sketches degni di Pieraccioni (superflua la figura del musicista inglese perennemente ubriaco) e un finale piuttosto bonaccione che ammicca - non so quanto involontariamente - all'ultima scena de "La stanza del figlio" di Moretti, la coppia Muccino-Verdone è di gran lunga la sorpresa cinematografica dell'anno.

C'è, a tratti (certo solo a tratti ma è qualcosa) un'alchimia che riesce a frenare gli istinti generazionali, quelli del solito clichè dei ventenni agrappati a un futuro incerto e dei quarantenni cinici e un po' str.on.zi: non è soltanto l'alchimia tra i personaggi di Achille ed Orfeo ma tra i due attori a creare qualcosa di insolitamente prezioso.

Vogliamo parlare dello script? Fortunatamente Verdone frena i suoi istinti da romano medio e si avvicina piu' al Gassman di "Il sorpasso" che al maccheronico e un po' stereotipato Sordi.

Non è un caso, poi, che da una parte il personaggio di Achille si adatta a uno schema non suo (sarebbe un perfetto "mostro contemporaneo" in un film francese) e dall'altra mostri qualche inattesa apertura con un cinema d'autore, meno "popolare" e piu' autoriale nel senso migliore del termine.
Peccato solo che la voglia di raccontare non lo esenti da qualche sfumatura di troppo, qualche percettibile senso di disagio soprattutto tra la ricerca della figlia e il bisogno fin troppo inevitabile di Orfeo di conoscere da vicino il suo vero padre...

Ma che cosa rende "Il mio miglior nemico" una tappa importante (speriamo non un fenomeno isolato) nella carriera di Verdone?
Per quanto non ricordi un suo film che meriti 8, parecchie cose:
A Un senso di disagio generazionale (ecco...) e sociale descritto con una cura e una fragilità degna del nuovo cinema d'autore italiano (Calopresti su tutti)
B Un mondo dominato dall'arrivismo e dal bisogno di soddisfare i propri bisogni prima di quelli degli altri ("ho passato 25 anni della mia vita a dover dimostrare di cosa era capace il figlio di un portiere" cfr. Achille-Verdone)
C La dimostrazione che l'affetto verso i componenti della nostra famiglia (nel caso della madre di Orfeo è emblematico) puo' diventare un ricatto inaccettabile e un soffocante bisogno di spezzarne l'equilibrio per sempre

Alla fine, tutti perdono qualcosa, e "attraverso la perdita ci si ritrova" (ancora Moretti, la logica conseguenziale è questa)

Verdone anima splendidamente un borghese imbelle che vede tutto il suo mondo apparentemente dorato crollare improvvisamente.
Figura moralmente recidiva, benchè assai diffusa, è esilarante quando è costretto a seguire Orfeo in una scassata vespa (ancora Moretti, l'antico status-symbol vale ancora qualcosa? Un'enorme senso di rimpianto per la Soggettività dell'essere e della sua "piccola proprietà?") , quasi provasse sulla sua pelle il respiro di una libertà faticosa, drammatica ma a modo anche positiva.

Ci sono inoltre diverse sequenze di prim'ordine, su tutte segnalerei l'arrivo improvviso dell'amico mentre sul monitor del computer sono immortalate le testimonianze del tradimento di Achille con la moglie di lui.

E' anche un film ossessivamente costellato da incidenti e cadute, altra segnalazione, certo molto piu' divertente di quanto sembri, di quanto la nostra vita sia quotidianamente aggrappata a certezze che non esistono.

Ma soprattutto è incredibilmente bravo e sorprendente Silvio Muccino, capace di regalare momenti di autentica, neutrale emozione: nonostante gli astuti bigliettini per innamorati che fanno temere per la sua e la nostra salute (ehm) il suo personaggio è in continua crescita, capace di trasmettere quel senso di disperata vitalità che appartiene ai giovani d'oggi. E' quasi un bambino ferito quando il senso delle sue azioni o vendette si traduce in un'ennesimo affronto ai suoi limiti, ed è anche lì che si compie il cammino interiore di un risveglio definitivo
Macs  22/09/2006 17:34:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Trovo francamente esagerate le tue lodi sperticate a questo film che è pieno di incongruenze e cadute di stile. L'unica gag veramente, ma veramente divertente è lo scambio tra Achille e il passante che gli parla in dialetto della Vale Gardena o dove cavolo fossero. Il tuo commento psico-socio-filosofico è francamente da burla.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  22/09/2006 19:30:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì forse mi sono fatto prendere un po' ma mi sembra che il Verdone piu' macchietta sia - in questo sito - fin troppo apprezzato, non trovi? A me il film cmq non è dispiaciuto affatto
No Mercy  28/07/2006 02:21:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ricordi un film di Verdone da otto?Evidentemente non hai visto piccole perle come Io E Mia Sorella,Maledetto Il Giorno Che Ti Ho Incontrato o Compagni Di Scuola.....poi il meglio di se Verdone l'ha dato nelle parti da"romano medio" ma dopo il tuo commento dubito tu riesca ad apprezzare.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  28/07/2006 12:10:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non sono film da 8. "Compagni di scuola" non è "il grande freddo" (kasdan), e comunque non esageriamo, Verdone è bravo ma non è (ancora) Toto' o Tognazzi.
Io lo apprezzo, mi diverte, ma ha i suoi limiti da... italiano.
Quanto alla sua romanità, non ti sembra che ribadire temi sfruttatissimi da molti, Sordi in part. , finisca per impatanarlo nelle macchiette?
Comunque tanto di cappello a QUESTO Verdone
maremare  01/08/2006 01:32:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
vabbè kow, gli altri di verdone nn saranno da 8, ma questa vaccata non è da 7.. a parte un paio di gag becere sui gay nun se salva niente.. molto meglio manuale d'amore allora.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  05/08/2006 00:54:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A me è piaciuto, sarà che era la serata giusta per vederlo, che avevo bisogno di qualcosa che mi tirasse su... comunque l'accoppiata muccino-verdone funziona molto bene, nel suo genere
No Mercy  28/07/2006 13:38:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In parte sono daccordo:Verdone non sara' mai ai livelli di Toto' o Tognazzi e all'eta'di 50 anni continuare a interpretare il suo classico personaggio sarebbe inutile e ridicolo,ma per come la vedo io i titoli citati nel precedente messaggio sono piccoli capolavori entrati nella memoria collettiva accanto ai classici(....chiaramente inferiori)Borotalco,Acqua e Sapone e Bianco Rosso E Verdone....personalmente il Verdone che amo vedere e stravedere,recita in quelle pellicole.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  28/07/2006 21:04:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda che quando c'azzecca come in questo caso, o nel caso di "borotalco" tanto per citare un'altro titolo mi piace tantissimo... pero' puoi ammettere che a volte è sceso piuttosto in basso ("stasera a casa di Alice", "il bambino e il poliziotto")? Capita a tutti in fondo
No Mercy  28/07/2006 23:05:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Daccordissimo....hai citato due titoli da me odiatissimi,ma come dici tu in fondo succede a tutti!Ciao caro alla prossima