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IL CAIMANO regia di Nanni Moretti

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astropelle     8 / 10  22/04/2006 13:04:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come era da immaginarsi, sul "Caimano" non c'è un giudizio unanime. Non solo su "quanto il film è bello" ma sopratutto su "Cosa c...o il film vuol narrare?" Da Moretti, e soprattutto a causa della critica cinematografica, uno si sarebbe aspettato la solita tiritera anti-berlusconiana, fatta di luoghi comuni . della sinistra (Berlusconi ladro, Berlusconi boia, Berlusconi amico degli speculatori finanziari...). La cosa che ha spiazzato più o meno tutti è che nel film NON SI PARLA DI BERLUSCONI. O meglio, non si parla del Berlusconi reale ma si usa la figura di Berlusconi come riferimento oggettivo per un discorso sicuramente più ampio e coinvolgente.

. Questo è un film che può avere più chiavi di lettura, da quella meramente politica (in questo caso esso è perdente: non graffia e non morde), da quella autocelebrativa di Moretti (ed allora è stancante: da questo punto di vista, il narcisismo di Moretti-Berlusconi nelle scene finali del film apparirebbe più comico che pungente). Ma secondo me la chiave di lettura è un'altra: la TRASFIGURAZIONE DI BERLUSCONI.

. Cosa voglio dire? Andiamo per gradi ed analizziamo il film.

. La prima cosa da dire è che il film non è didascalico ma EVOCATIVO: non cerca di trasmettere un messaggio esplicito (ad es. Berlusconi è un ladro: dunque fra una settimana vota DS) ma GIOCA SULLE EMOZIONI.

. La tecnica usata è quella del CONTRASTO fra i due protagonisti: il produttore fallito Bruno e Berlusconi. Le due figure sono state create ad arte, una l'antitesi dell'altra. Ed è proprio su questa loro contrapposizione che si regge tutto il film.

. Ed il contrasto è creato ad arte: l'emotività del regista, avvinto e vinto dai suoi problemi e di lavoro e familiari, contro l'algida freddezza de Berlusca; il fallimento di Bruno contro la sicurezza vincente di Berlusconi; l'umanità di Bruno che trova la sua ragione di vita negli affetti, nell'amore per la moglie e per i figli, nell'amicizia contro un Berlusconi sempre solitario e soprattutto AUTOSUFFICIENTE (non ha moglie né figli, è solo lui in mezzo al campo).

. Anche i tempi della pellicola scandiscono il contrasto: grande spazio è stato dato alla storia di Bruno mentre il Berlusca è relegato a comprimario, è messo in sordina ma di lui si parla sempre, come uno spettro onnipresente che non si vede, non si tocca, c'è ma non è veramente reale.

. Ed ecco la TRASFIGURAZIONE. Moretti vuol fare di Berlusconi: non un imprenditore o un politico o un ladro o tutte queste tre cose insieme... ma trattarlo come se fosse una creatura ESTERNA, diversa da ogni altra, che non è IN MEZZO A NOI ma che ALEGGIA SU DI NOI. Uno spettro malvagio, insomma.

. E questa metamorfosi è condita anche da un tocco di surrealismo: basti pensare alla prima (mi sembra) scena dove appare Berlusconi, con i soldi che gli piovono dal soffitto, quasi fosse un demone che riceve denaro da un qualche angelo decaduto... Ed infatti nulla si sa dell'origine del Berlusca: nel film appare già vestito di tutto punto, con i suoi piani già pensati e l'azione già intrapresa. Non ha passato, prima non c'era ma adesso è già troppo tardi: è arrivato fra noi.
Molto inquietante, devo dire.

. Nulla è detto di Berlusconi-uomo e dei suoi rapporti personali, nemmeno di quelli politici noti a tutti e che uno si aspetterebbe venissero citati. Infatti, l'assoluta mancanza di relazionalità di Berlusconi-Demone, intimamente sprezzante degli uomini, è il tratto psicologico portante del Berlusconi morettiano.

. Per rimarcare questi aspetti, il personaggio di Bruno: senza lavoro, perdente di natura non perché stupido (allora se lo meriterebbe) ma perché non competitivo, in preda a violente crisi di dolore (ad es. quando distrugge il golf della moglie), con la moglie anch'essa travagliata dal sapere che il rapporto con il marito è compromesso, i figli che soffrono per la separazione dei genitori, l'infantile infatuazione di Bruno per la sceneggiatrice lesbica, ed infine la gioia della speranza di una riconciliazione finale... tutti rapporti umani che SONO LA VITA DI BRUNO e che RAPPRESENTANO LA VITA DI OGNI PERSONA.

. E Berlusconi che spezza questa trama con la sua assoluta algida autosufficienza.

. Bello il contrasto: in queso modo la figura di Berlusconi viene sicuramente più marcata che nel riproporla per mezzo film in tutti i suoi cliché sinistorsi.

. Si potrebbe andare avanti ancora per un bel po'... bella ad esempio la scena notturna della nave che va a formare il set cinematografico sulla spiaggia: evocativa tutta la scena ma anche surreale.

. Surreale è anche l'uso di Moretti-attore per rappresentare Berlusconi nell'ultima scena: così improponibile da rendere il personaggio ormai trsfigurato: non è più il Berlusconi-Berlusconi ma un Berlusconi-Demone, senza una faccia propria ma con solo la sua presenza.

. La fine è da tregenda: il Demone-Berlusconi è sconfitto dai magistrati ma ormai ha plagiato l'Italia -la qual cosa mi ricorda la figura di Damien nella serie "Il Presagio", creando un culto della sua persona,quasi una religione. La folla inferocita dei suoi cultisti distrugge il tribunale per difendere il loro idolo.

. Berlusconi ormai ci ha cambiato tutti con le sue televisioni...
tshiamo  15/12/2006 12:10:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
complimenti.

la lettura della tua kiara analisi aggiunge significato alla mia interpretazione del film.
comte  28/04/2006 22:04:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora... mi collego al sito e penso: ora scrivo una bella recensione sul "caimano"... poi leggo la tua, e mi convinco che hai già detto egregiamente tutto quello che pensavo! E sicuramente meglio di come l'avrei detto io! Bravo, bella recensione !

Aggiungerei solo due accenni riguardo a parti che a me sono piaciute:

. il primo riguardo al pezzo in cui compare per la prima volta Moretti-attore, e in cui praticamente spiega perchè non ha voluto fare un film sulla vita di Berlusconi: "Gli italiani sanno già tutto di Berlusconi, (...) e chi non lo sà è perchè non lo vuole sapere"
(vabbè letteralmente non è proprio così, ma il senso è quello)

. il secondo riguarda la "lettura trasversale" con cui Bruno legge il copione... secondo me è destinata a diventare un cult!!!


astropelle  30/04/2006 01:16:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono contento che ti sia piaciuta la mia recensione. Apprezzo anche le tue due aggiunte: hai preso in pieno alcuni aspetti che mi erano sfuggiti.
ScottyFra  30/04/2006 23:50:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
cosa posso dire...
posso stringerti solo la mano e farti i complimenti per l'analisi...
cmq scena finale stupenda con IL CAIMANO che si allontana ottenendo ciò che voleva:"Il CAOS"...
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  28/07/2006 21:37:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Analisi perfetta