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IL CODICE DA VINCI regia di Ron Howard

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elisewin     7½ / 10  20/05/2006 22:21:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
era veramente un'impresa ardua fare la trasposizione di un romanzo che, apprezzabile o meno, è abbastanza complesso, soprattutto nella prima parte dove è necessaria una spiegazione storica, lo scioglimento degli enigmi e l'avvio della 'ricerca' vera e propria. Peccato che a risentirne davvero sia stata la figura di Leonardo, saltata completamente la descrizione del genio di Leonardo, del secondo quadro, e anche quella del Priorato.
Perde anche la figura di Sophie, molto molto più intelligente e utile nella risoluzione degli enigmi nel libro, mentre nel film segue fedelmente Langdon senza dare il minimo contributo, peccato perchè la sua capacità di decifrare i codici era interessante per un personaggio femminile.
Tom Hanks a tratti sembra perdere il senso dell'azione, nn lo so è un po' spaesato un po' perso, perde qualche colpo.
Silas è eccezionale, interpretazione eccezionale, lui meriterebbe 10. Una spanna sopra tutti gli altri.
Per quanto riguarda il cuore di ciò che narra il film ho letto i commenti arrabbiati di Niklò, vorrei solo dirgli una cosa, quando credi in ciò che fai, quando ritieni vera la tua fede e tutto ciò che ti dice, non hai paura di Dan Brown nè di nessun altro, perchè dentro di te sai che è vero. Tutt'oggi ci sono persone perseguitate per il loro credo che arrivano a sacrificare la loro vita e non rinnegano la loro fede.
Un film holliwoodiano, un romanzo commerciale, non fanno male a nessuno....
Invia una mail all'autore del commento abacab  20/05/2006 22:47:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono totalmente, completamente assolutamente d'accordo con quanto dici.Dalla prima all'ultima riga.
*Jake*  20/05/2006 23:19:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono pienamente daccordo sulla risposta data al tuo collega anche se preferirei applaudire ogni stimolo di controversione versi questi temi così radicalmente inchiodati a principi che vanno avanti da millenni, anche sulla figura di hanks così superficialmente costruita e passivamente intelligente; non ho letto "il bibbione" di Brown ma solitamente la trasposizione cinomatografica dei romanzi lascia quasi sempre al quanto addesiderare.

elisewin  20/05/2006 23:25:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
vorrei precisare che non sono cattolica, ma ho profondo rispetto per chi ha fede, sono scelte, e come tali vanno rispettate, al giorno d'oggi tutti abbiamo gli strumenti per studiare, approfondire, raggiungere le 'nostre verità' più profonde e se una persona sente che il cattolicesimo è la strada giusta io la rispetto, non condivido ma rispetto, ecco perchè ribadisco che un libro, per chi ha fatto una scelta profonda e consapevole, non può fare nulla. La fede è fede proprio in quanto tale, credere in ciò che non si vede.
sono passati gli anni dell'oscurantismo, dell'ignoranza in cui i fedeli non sapevano nemmeno leggere o scrivere il proprio nome ma sapevano recitare il Padre Nostro in latino, oggi siamo ciò che decidiamo di essere. Ecco tutto.
*Jake*  21/05/2006 09:16:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciò che non vorrei e che sta accadendo è che questo film (ultima creazione di Ron Howard) sia preso come un "documentaro contro il sistema" anche io ho visto nel film riscontri con studi teologici nella realtà ma lasciamo da parte il libro e concentriamoci sul film e sui suoi pregi o difetti, criticando il cinema e non la fede.
Invia una mail all'autore del commento abacab  21/05/2006 00:11:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono passati, giustamente, gli anni dell'oscurantismo.Ma ci sono persone e organizzazioni religiose che a quanto pare vorrebbero farci tornare indietro perchè si sentono le uniche depositarie della "verità".E' l'eterna lotta per il mantenimento del potere e del controllo delle menti dei fedeli.Ci sono voluti venti anni di AIDS prima che un cardinale parlasse di preservativi come di un male minore.Fra venti anni, forse, con la carenza di vocazioni che ci sono oggi, verrà accettata l'idea delle donne sacerdote.Santa Romana Chiesa può continuare a fare quello che crede da brava S.P.A. ad adattare se stessa al mondo che cambia (cosa che prima avveniva al contrario) ma non può impedire (non più) il libero pensiero e la libertà di espressione sotto qualsiasi forma si esprima.Si dia da fare piuttosto a trattenere i suoi fedeli se non ad avvicinarne di nuovi con idee e forme di divulgazione religiosa nuove che possano attrarre i giovani anche ad una semplice discussione se non proprio allo studio,come stanno facendo a loro modo il libro e il film dei quali si può dire tutto il male che si vuole ma non si può negare il fascino dell 'idea e della realizzazione.E' una grande occasione questa.