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IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO regia di Lina Wertmuller

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Invia una mail all'autore del commento domeXna79     6½ / 10  17/10/2006 20:20:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film tratto da un libro di successo.
La storia è semplice, prende spunto dalla classica e semplice antinomia napoletani-milanesi, nel senso di una contrapposizione di stili di vita e di realtà sociale ..questo poi si trasforma in elemento dal quale scaturiscono scene ironiche e paradossali, con piccoli personaggi fortemente caratterizzati che rendono il racconto gradevole.
È giusto ribadire che siamo di fronte ad un dipinto della città certamente a tinte troppo forti, spesso costellato da luoghi comuni e facili moralismi, che non rendono il vero senso dell’animo di un popolo e di una città, ma che si snoda in termini troppo semplicistici ..ma forse il senso della commedia, facile e di immediata fruibilità, prevale su tutto il resto.
Vi sono molti personaggi, come la preside, il bidello, il padrone di casa che dovrebbero rappresentare le mille sfaccettature delle persone che abitano la città, ma che vengono utilizzate semplicemente per creare momenti di ilarità, e che invece, forse, con una maggiore sobrietà, avrebbero elargito al pubblico un qualcosa di più su cui riflettere.
Buona la prova di Paolo Villaggio, così come quella dei piccoli protagonisti (tutti non professionisti), che grazie a questo film, avranno modo di cimentarsi con altre partecipazioni in serie tv e film di buon successo ..buona la regia della Wertmuller, anche se lontana dai fasti degli anni ’70.
Nel complesso una commedia appena sufficiente, ma con molti limiti di fondo..