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RADIO AMERICA regia di Robert Altman

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amterme63     6 / 10  31/07/2006 19:04:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si nota benissimo che il film ha per regista una persona di 80 anni che proviene dagli Stati Uniti. Tutto il film è pervaso da quest’atmosfera della prossima fine, di questo sguardo rivolto al passato. Eppure si fa come se nulla fosse, come se fosse il primo giorno, con la solita routine, la solita indifferenza a chi viene, chi va. Troppo poco per un film e troppo poco sviluppato. Secondo me non si riesce a sfondare il limite della vicenda particolare per parlare di qualcosa di universale, che può coinvolgere tutti. Il film resta limitato all’omaggio del tempo che fu nel Midwest USA di alcuni anni fa. I personaggi sono solo persone vissute in un dato periodo e in dato luogo, non arrivano a rappresentare tutti e in ogni tempo. I conflitti, le varie opinioni e atteggiamenti sono molto sfumati; si è preferito dare più spazio alla musica e al folklore che allo scavo psicologico. Anche l’unico personaggio che rappresenta il futuro, le attuali generazioni è appena abbozzato, molto di maniera e un po’ confuso. Il marchio della cultura USA è poi l’apparizione concreta nella storia dell’aldilà cristiano nelle sue forme canoniche, qualcosa che fa un po’ ridere noi Europei per lo più scettici, ma che è fondamentale per un Americano. La vicenda di Asfodelo non manca di ironia, ma è la parte meno riuscita del film. E’ un tentativo maldestro di dare universalità alla vicenda, di inquadrare la storia di poche semplici persone in disegni eterni; ma ahimé usando mezzi un po’ banali: infatti mi sarei aspettato che prima o poi fosse uscito pure il diavolo, visto che stranamente manca nella storia (o è il Texano?).