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LA BAMBOLA DEL DIAVOLO regia di Tod Browning

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  11/09/2014 11:49:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Evaso dal carcere il banchiere Paul Lavond è in cerca di vendetta. Finito in prigione perchè incastrato dai suoi ex colleghi ha come compagno di fuga una sorta di mad doctor; un uomo in grado di miniaturizzare animali e uomini.
Dapprima shockato dalla sconvolgente scoperta, poi consapevole che questa magia possa tornargli utile si trasferisce a Parigi dove, travestito da vecchina per ingannare le forze dell'ordine che lo braccano, darà il via al suo piano vendicativo. A fargli da braccio destro la consorte dello scienziato-negromante (nel frattempo deceduto), una Rafaela Ottiano che è chiaro omaggio a "La moglie di Frankenstein"
Lionel Barrymore "en travesti" è straordinario, uomo mosso da un odio enorme ad al tempo stesso amabile nonnina fulminea nel trasformarsi nella più infida delle streghe; una giocattolaia che non sembra in grado di poter far del male a una mosca e che invece ordirà crudeli tranelli per punire i colpevoli.
Gli effetti visivi sono notevoli per l'epoca, siamo nel 1938 e questa è la penultima pellicola diretta dal grande Tod Browning. Il regista non è sui livelli di alcuni dei suoi lavori migliori tipo "Freaks" o "Dracula", ma riesce comunque ad imbastire e sviluppare una storia tutt'ora avvincente anche se destinata più che altro ad un pubblico cinefilo.
Notevole l'utilizzo del bianco e nero con buona commistione tra horror e melodramma. L'astio del protagonista non è bieco furore criminale, bensì effetto dettato dalla distruzione del suo nucleo famigliare.
Lavond non è un mostro ma una vittima, Browning mette in chiaro la situazione rivelando della moglie suicida e della figlia decisa a non vederlo mai più; sino a raggiungere un finale liberatorio in cui le sfumature melò sovrastano quelle horror.