elio91 5 / 10 15/06/2010 10:54:04 » Rispondi Otto donne e mezzo è esattamente la summa del peggior Greenaway: narcisista,fine a sè stesso e inconcludente. Senza gli eccessi barocchi dei suoi lavori precedenti e senza musiche,il personale omaggio a Fellini del regista inglese parte bene ma poi si impantana in un nulla di fatto che vuole scandalizzare e divertire al tempo stesso con le trovate del regista,ma non ci riesce. Gli omaggi a Fellini sono,nello stile Greenaway,molto particolari: il titolo che poi rimanda all'harem personale costruito da padre e figlio (come quello di Guido nel capolavoro felliniano),Giulietta la nana (il mezzo che sta nel titolo) che rimanda alla Strada esplicitamente,lo stesso Otto e mezzo che viene visto al cinema da padre e figlio e delle digressioni provocatorie sulla misoginia di Fellini e il carattere degli italiani. Non bisogna prendersela per questo,Greenaway è un grande estimatore di Fellini e questa messa in scena provocatoriamente inutile,grottesca ed eccessiva vuole essere un omaggio. Purtroppo però è il suo peggior film (lasciando perdere The falls,ma quello era un lavoro estremamente sperimentale). La partenza è anche buona ma poi c'è il nulla proprio quando il film si dovrebbe fare interessante,ovvero nell'harem: ogni donna ha caratteristiche morbose e quasi malate ma non ci si scandalizza più di tanto,così come non ci si scandalizza nel particolare rapporto padre-figlio e nei loro dialoghi. Anzi si rimane quasi irritati dalla messa in scena tanto estrema quanto,inevitabilmente,finta. Nulla da dire sul lato estetico,visivamente è bello. Il guaio è che avendo visto i precedenti del regista questa volta più che mai la storia è francamente banale e piatta,senza sussulti nè risate. Dal regista del "Cuoco,il ladro sua moglie e l'amante" non si possono quasi accettare lavori del genere.