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VIOLENT SHIT regia di Andreas Schnaas

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     3½ / 10  14/03/2014 11:27:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Acclamato da più parti come caposaldo dell'ultragore in realtà "Violent Shit" è un filmetto ridicolo, mai impressionante e girato in modo a dir poco penoso.
C'è una specie di Jason Voorhees ancor più ritardato e senza maschera -ma con inspiegabili pustole in faccia- a vagare per i boschi dove letteralmente macella chiunque gli capiti a tiro. Fine, praticamente la storia è questa, preceduta dal suggerimento di un'infanzia difficile con immancabile omicidio della madre e a seguire un siparietto di rara demenza riguardo le origine paterne presumibilmente diaboliche.
L'incapacità di Schnaas a tratti è commovente, incapace di scrivere una scena decente o un dialogo ascoltabile, altrettanto impedito in fase di regia e montaggio si segnala a fatica come regista per i filmini delle vacanze o dei matrimoni. La resa degli attori è poi nulla; c'è da dire che questi non sono professionisti bensì semplici amici arruolati per gioco.
L'ultraviolenza è troppo seriosa, e vista la pochezza di mezzi e di contenuti ciò si tramuta nel più sciocco degli harakiri. Schnass vorrebbe richiamare certo cinema estremo europeo, ma non si avvicina nemmeno per sbaglio allo spessore di Buttgereit o Ittenbach. A sorprendere in positivo c'è solo la soundtrack, con sonorità cupe e angoscianti.
Il resto è un guazzabuglio di scemenze assortite; trama inesistente, situazioni nonsense a iosa e soprattutto un' interminabile serie di scene splatter realizzate alla caxxo. Sangue rosa (!), lacerazioni modellate con materiali improbabili e geyser in stile giapponese a mascherare goffamente la mediocrità dell'insieme. Schnaas ci butta dentro pure un po' di blasfemia e si accanisce soprattutto sui genitali delle vittime, vorrebbe shockare e invece alimenta solo ulteriori sghignazzate.
Non c'è alcuna creatività, solo una sequela di efferatezze messe in piedi da una banda di amici con una dilettantesca propensione al disgusto.
Sarà pure un titolo seminale ma personalmente non ho trovato una sola scena degna di nota. E mi sono pure rotto le palle rischiando d'addormentarmi più volte.