frine2 8½ / 10 18/03/2006 00:43:11 » Rispondi Un uomo mentalmente disturbato uccide la madre che voleva impedirgli di bestemmiare. Con l'approvazione della famiglia, la Chiesa apre un procedimento per la beatificazione della defunta. Solo un fratello dell'assassino si oppone. E' un intellettuale 'duro e puro' , che rifiuta l'uso strumentale della religione come 'polizza di assicurazione' sulla vita da parte di un'umanità sgomenta e impaurita di fronte al proprio destino. Ma attenzione al sottotitolo, "Il sorriso di mia madre". Osservate il sorriso melenso sulle labbra di Castellitto, e capirete come andrà a finire. La trama è complessa, i colpi di scena non mancano, e a ingarbugliare le cose c'è anche la presenza inquietante della massoneria. Se si aggiunge la presenza di una prostituta dall'aspetto angelico (la solita incarnazione del demonio?), appare chiaro che per il protagonista non c'è scampo. Film provocatorio, spesso sgradevole, che non offre né vuole offrire una soluzione definitiva. Richiama in molti punti "I pugni in tasca", anche se in questo caso il protagonista è dalla parte della ragione. Non sempre convincenti, ma comunque interessanti, i risvolti politici. Belle le inquadrature, cupe come una cappa di piombo, e ottima la prova di Castellitto. Ma la scena più originale, straziante e significativa è quella del manicomio (spoiler).