caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

L'ORA DI RELIGIONE regia di Marco Bellocchio

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Guy Picciotto     8 / 10  09/04/2009 19:47:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
secondo me l'ultimo film italiano di un certo livello in ordine di tempo, non parlo di capolavoro o altro ma davvero è un film inquietante che colpisce duro e lo fa in modo raffinato e Bellocchio conosce sicuramente la materia (potere della chiesa, potere della massoneria in occidente), ma essendo un artista è ovvia una sospensione dei fatti rappresentati, non è un documentario ma un film drammatico.
possibili hiavi di lettura che propongo per avvicinarsi ad un opera di tale caratura di un regista che ormai non ha più bisogno di dimostrare nulla (uno degli ultimi viventi in Italia, forse l'ultimo...chissà) : l'inquietante presenza della massoneria che aleggia per tutto il film, anche nel contesto ecclesiastico, la presenza di elementi deviati nel vaticano riconducenti alla massoneria è un fatto oramai accertato non solo dalle tesi cospirazioniste. L'ombra davvero schiacciante di questo potere ( schiacciante sopratutto sulle velleità individuali dell'essere umano libero alla Castellitto, non di certo sul popolo bue già sottomesso di sua volontà tramite la propria congenita mediocrità) è di natura doppia, ovvero potere della chiesa da una parte, e potere laico (in realtà luciferiano) della massoneria dall'altro, ma quest'ultimo agisce nella società nell'ombra e non alla luce del sole, attraverso i suoi agenti abilmente inseriti negli apparati che più contano, e questo Bellocchio c'è lo mostra anche chiaramente, ma solo per chi ha occhi per capire, in modo anche simbolico, quali simboli? Lo sgretolamento immaginario dell'altare della patria di castellitto al pc così come immaginato dal pazzo geniale nel manicomio che discettava sul fatto che gli architetti ormai sono morti poichè omologati al capitalismo; il duello tra il massone e castellitto a simboleggiare il duello dietro le quinte che sta avvenendo tra potere ecclesiastico (rappresentato appunto da castellitto appena convertitosi) e potere massonico (per chi vuole approfondire il film questa pagina è davvero interessante: http://www.disinformazione.it/trattato_di_lisbona.htm); le
ultime immagini, la bandiera dell'unione europea (ovvero massoneria ovvero BCE) di certo non messa li per caso da bellocchio; la frase di castellitto:" bisogna mandarli a fare in **** sia i padri che le madri", ovvero il modo che il potere ha di sottomettere l'individuo e renderlo schiavo di questo potere nella società, ecco a questo proposito il finale del film con il non credente in Dio Castellitto che nonostante il suo anarchismo e individualismo fiero ed orgoglioso accetta di convertirsi e mettersi a 90 gradi per dare il via al procedimento che farà santa sua madre, è un atto di resa certamente dell'uomo libero verso questo potere, ma la causa di questa resa quale è se non il fatto che castellitto lo ha fatto esclusivamente perchè ha un figlio e vuole per suo figlio un futuro agiato e di successo, belle donne, auto di lusso ecc? ecco quindi che la famiglia , il diventare padri, fare un figlio ti incatena e non sei più libero di decidere secondo le tue più profonde convinzioni etiche e gli aneliti più profondi della tua coscienza. Mi è piaciuto il modo di Bellocchio di rappresentare tutte queste cose che personalmente considero terribili per il peso che hanno sul futuro dell'umanità, davvero un exploit sorpredente di Bellocchio, che di grandi film in passato ne ha fatti ma se pensiamo che questo è un film girato poco tempo fa, nel 2002.....girato per di più in un paese come l'Italia oramai defunto a livello artistico e non solo.....beh applausi davvero.
Guy Picciotto  09/04/2009 20:22:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
un altro artefatto simbolico che ricorre piu' volte nel corso della pellicola, in cui Bellocchio riprende in modo extradiegetico la famiglia e figure ecclesiastiche varie, tutti assieme schierati , immobili, in fondo ad una sala. Una scena che ricorda da vicino salò e le 120 giornate di sodoma di Pasolini tanto per gradire