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L'ORA DI RELIGIONE regia di Marco Bellocchio

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julian     9 / 10  16/10/2013 00:31:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Nessuno piange più al suono di una banda. E' necessario un re. Io non mi fido più dei mazziniani, sono dei preti laici perciò più pericolosi degli stessi preti. Una monarchia, attorno a cui ricreare questo sentimento, questo sentirsi italiani, è necessaria una monarchia. Assoluta.
Assoluta per legittima difesa, da contrapporre al papa, che in realtà regna da monarca assoluto sulla coscienza di tutti gli italiani. E' lui il vero re. E tutti infatti indistintamente si inginocchiano davanti a un uomo che decide senza il consenso della maggioranza. Per questo io penso a un re d'Italia dispotico, un vero tiranno. A un Carlo Alberto con più carattere ecco, che restituisca pure i latifondi, i conventi, gli ospedali alla chiesa ma tolga il crocifisso dalle aule delle scuole e dei tribunali".

Oscuro, magnetico e sognante il viaggio di Bellocchio tra la nobiltà romana, che oltre alla vistosa condanna dell'ipocrisia nella fede - condanna comunque applicabile a qualsiasi fascia - ne svela i tronfi e pomposi mezzi per restare aggrappati alla dirigenza di uno stato, di un comune o anche solo alla propria dignità.
Contraddizioni di una classe che da una parte accetta la santificazione della madre come occasione, occasione anche per accogliere una fede mai avuta, dall'altra prospetta addirittura un ritorno alla monarchia, che faccia da contraltare temporale alla predominanza spirituale del pontificato, e una totale laicizzazione dello stato.
Castellitto, fantastico, osserva stralunato - e anche molto assonnato - la deriva della vecchia casta, tra personaggi e situazioni grottesche; ad uno ad uno li vede asservirsi e cadere, sotto i colpi di una compagna consolatrice ed inafferrabile che è la fede, che qui prende letteralmente vita sotto il volto angelico di Chiara Conti; una compagna che promette soluzioni luminose anche nei momenti bui e alla quale, alla fine, si lascia sempre una porta aperta.
Cadrà anche lui.

Capolavoro suggestivo.