Jolly Roger 8 / 10 29/05/2016 10:49:06 » Rispondi Uno spaccato molto sincero dell'America post 11 settembre. Tre amici bianchi di buona famiglia che promettevano molto bene a scuola, ma che si trovano, dopo i trent'anni, ad un punto di stallo. L'uno, Frank, quello fra i tre che ha avuto più successo, è un broker di Wall Street ma, dal punto di vista sentimentale, è un immaturo, ossessionato dalla propria immagine e dal voler essere un perfetto latin lover. L'altro, Jacob, è un professore, colto ed intelligente, ma anch'egli immaturo, un impacciato peter-pan incapace di relazionarsi con donne della propria età che finisce col prendersi una cotta per una studentessa diciassettenne. Il terzo, il protagonista Monty (E. Norton), è quello messo peggio. E' stato beccato con un sacco di droga, deve presentarsi in carcere il giorno successivo per scontare una pena di 7 anni. Ha una moglie bellissima ma non si fida di lei.
Bianchi benestanti americani che se ne stanno fermi, persi nei loro ragionamenti e nelle loro titubanze, nelle loro birre e nei whisky, nei locali esclusivi e casinari, nelle loro paturnie sentimentali, persi a parlare parlare parlare e ancora parlare, interrogandosi su cosa è giusto e cosa non lo è, su cosa è meglio e cosa no, su cos'è successo secondo l'uno e secondo l'altro, mille inutili versioni di verità, tutte sbagliate. Avevano tutto e avrebbero dovuto accontentarsi. Invece hanno voluto ancora di più. Hanno commesso errori. Ora, sono consapevoli che è giunto il momento di fare i conti con le proprie responsabilità, affrontandone le conseguenze, senza scappare.
Sullo sfondo, nuove generazioni etniche crescono. Si fanno strada, pian piano. Poveracci che vivono in periferia, ristoratori e camerieri nei loro piccolo negozi, tassisti pakistani che puzzano di curry. Che, però, hanno il sorriso in faccia. E ti guardano negli occhi con serenità, quella serenità di chi è povero, ma onesto. Di chi ha in mano il futuro.