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LA 25a ORA regia di Spike Lee

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Invia una mail all'autore del commento GC     10 / 10  10/05/2003 10:17:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che dire?... film da brividi e da lacrime trattenute, di quelli che una volta tornati a casa non ti fanno dormire la notte.
Una storia breve e banale trasformata in un torrente di riflessioni violente e dolorose su tutto cio che la vita è stato, avrebbe potuto essere, e forse non sarà mai. Con le ombre delle Torri Gemelle incombenti fin dallo stupendo incipit siamo spettatori di un omaggio immenso verso New York e l'America carico della rabbia cieca che solo gli amori totalizzanti possono sucitare.
Edward Norton semplicemente straordinario, fotografia bellissima, regia e sceneggiature essenziali, prive di ogni melensaggine barocca, e che si spalancano su grandiose visioni americane punteggiate da fotogrammi di poesia pura. Colonna sonora che sulle note finali di Springsteen va diretta al cuore ed allo stomaco. Grazie Spike, è il primo dei tuoi film che vedo. Se l'America ha prodotto un regista come te, non posso che riconsiderare il mio giudizio su di essa e forse incominciare ad amarla.

GC
Invia una mail all'autore del commento patrick bateman  16/05/2003 21:22:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
eccezion fatta per il commento conclusivo e non particolarmente positivo verso quella che considero la maggior democrazia esistente al mondo (immaginando che la tua affermazione si riferisse alla guerra in Iraq non dimenticare che un regime terroristico durato più di trent'anni è stato abbattuto in soli venti giorni), non posso che concordare con le tue opinioni. La regia di Spike Lee è assolutamente perfetta, travolgente, mai banale o pedante, tagliente ed espressiva nel delineare il ritratto psicologico di un uomo dall'animo dilaniato da un cruciale conflitto interiore: la consapevolezza di dover perdere tutto ciò che di più prezioso possiede, contrapposta all'effimera speranza di poter raggiungere uno stato di grazia almeno in un'immaginaria quanto irresistibile venticinquesima ora. Il futuro, i progetti di una vita intera, i rimpianti per un passato che avrebbe potuto offrire molto di più, l'istintiva ed irrazionale rabbia nei confronti di un universo di cui sino a poco tempo prima ci si credeva padroni indiscussi, i grotteschi ed ipocriti pregiudizi dettati più dall'istinto che dalla ragione, la paura dell'ignoto (un ignoto molto concretamente simboleggiato da sette anni di reclusione), il disperato ma ammmirevole tentativo di sistemare le cose quando tutto smbra ormai perduto, sono solo alcuni dei temi che si ritrovano in questo schietto ritratto delle debolezze umane e di una società tanto più indifferente quanto più coinvolta in qualcosa di diverso dal normale. Qualcosa per cui valga davvero la pena vivere.
Ottimo Edward Norton, ma ottimo anche Hoffmann. Un film da non perdere. Oh, a proposito, devi assolutamwente guardare Summer of Sam.
Invia una mail all'autore del commento GC  21/05/2003 19:05:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con il mio commento volevo sottolineare che quella che tu chiami la più grande democrazia del mondo è tale solo nel recinto di casa sua.
Inoltre ciò che proprio non sopporto degli Americani è la loro spocchiosa e schifosa sicurezza di essere sempre dalla parte del giusto, della ragione o di**** (" In God we trust"). Mi fa piacere invece notare che , al di là di tutte le generalizzazioni, che sono comunque stupide, anche in un paese a cultura egemone come gli Stati Uniti vi siano delle persone che del dubbio hanno fatto il tema principale della loro attività, elevandolo allo stato di poesia e di arte.Spike Lee tra questi. Un'altro è Bret Easton Ellis, la cui scrittura trovo straordinaria. Hai letto "The Informers"? ...è tutta un'altra America grazie a****! Non te lo perdere.
Ciao
GC
Invia una mail all'autore del commento patrick bateman  15/06/2003 17:14:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ellis è bravissimo, indiscutibilmente. Ma denuncia una follia esasperata dal narcisismo e dal materialismo ravvisabile in ogni società e paese del mondo, giacchè insiti in ognuno di noi. E se tu non sopporti quella che definisci "spocchiosa e schifosa sicurezza di essere sempre dalla parte del giusto, della ragione o di****", io non sopporto ingiustificate a assurde accuse di terrorismo tese ad alimentare un livore antiamericano privo di fondamento e mascherato da ipocriti proprositi di pace che in moltissimi mostrano per semplice convenienza, per accrescere la loro fama di persone giuste e pronte a ribellarsi per difendere le loro presunte ideologie. Ma quali ideologie? forse se Saddam avesse lanciato un paio di bombe H sareste stati più contenti.
max  26/07/2003 16:20:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
la pace non è un mestiere nè un ideologia.

L'america la trovi democratica?
La democrazia è utile?
Marco78  18/09/2003 13:57:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sei un grande, hai scritto ciò che pensavo ma nn trovavo le parole.