TART 9 / 10 26/05/2007 19:51:44 » Rispondi Fantastico, sicuramente l'apice di Spike Lee. Film sempre al limite della commozione, con un Edward Norton da urlo. Un uomo Monty Brogan, attanagliato e distrutto dai sensi di colpa e dalla paura, dall'aver vissuto la vita in quel maledetto modo, che se la prende con tutto e tutti, se la prende e urla contro il mondo intero in uno dei momenti di cinema più grandiosi degli ultimi anni nel monologo, davvero incredibile, fantastico. E' il racconto delle sue ultime 24 ore di libertà, nel tentativo di viverle al meglio, con i suoi due amici Francio e Jacob disillusi e tristi che cercano il più possibile di essere un sostegno, di stargli vicino, ma niente lo consola, fino alla 25a ora.. Cos'è la 25a ora? Io penso che sia il tentativo di esaudire quel desiderio di felicità e di bellezza che ognuno ha, il desiderio di pienezza e di libertà, il tentativo di dare un senso all'esistenza; che purtroppo come nel caso di Brogan si tramuta in un sogno, in un utopia, si cerca una via di uscita in una vita poco gradita e sicuramente troppo amara per essere apprezzata, capita e vissuta. Però nella 25a ora c'è anche la consapevolezza di Monty che è lui il primo artefice (e quindi colpevole..) del suo destino e passa in rassegna tutte le persone insultante e maledette prima e sembra come chiedere scusa a tutti. Quindi davvero davvero bello, commovente e quasi epico il finale di questo capolavoro.
P.S. Edward Norton di una grandezza immensa.. ..e bellissima The Fuse del Boss nei titoli di coda…
Si vaffancu.lo anche tu - A fancu.lo io? Vacci tu! Tu e tutta questa mer.da di città e di chi ci abita. In cu.lo ai mendicanti che mi chiedono soldi e che mi ridono alle spalle. In cu.lo ai lavavetri che mi sporcano il vetro pulito della macchina. In cu.lo ai Sikh e ai Pakistani, che vanno per le strade a palla con i loro taxi decrepiti! puzzano di curry da tutti i pori; mi mandano in paranoia le narici! aspiranti terroristi, e rallentate, ca.zzo! In cu.lo ai ragazzi di Chelsea, con il torace depilato e i bicipiti pompati, che se lo succhiano a vicenda nei miei parchi e te lo sbattono in faccia sul Gay Channel. In cu.lo ai bottegari Coreani, con le loro piramidi di frutta troppo cara, con i loro fiori avvolti nella plastica; sono qui da 10 anni e non sanno ancora mettere due parole insieme. In cu.lo ai russi di Brighton Beach, mafiosi e violenti, seduti nei bar a sorseggiare il loro tè con una zolletta di zucchero tra i denti; rubano, imbrogliano e cospirano! tornatevene da dove ca.zzo siete venuti! In cu.lo agli ebrei ortodossi, che vanno su e giù per la 47a nei loro soprabiti imbiancati di forfora a vendere diamanti del Sudafrica dell’appartheid. In cu.lo agli agenti di borsa di Wall Street, che pensano di essere i padroni dell’universo; quei figli di pu.ttana si sentono come Michael Douglas/Gordon Gekko e pensano a nuovi modi per derubare la povera gente che lavora. Sbattete dentro quegli stron.zi della Enron a marcire per tutta la vita! e Bush e Chaney non sapevano niente di quel casino?! Ma fatemi il caz.zo di piacere! In cu.lo alla Tyco, alla ImClone, all’Adelphia, alla WorldCom In cu.lo ai Portoricani: venti in una macchina, e fanno crescere le spese dell’assistenza sociale… e non fatemi parlare dei pipponi dei Dominicani: al loro confronto i Portoricani sono proprio dei fenomeni. In cu.lo agli italiani di Benson Hurst con i loro capelli impomatati, le loro tute di nylon, le loro medagliette di San Antonio, che agitano la loro mazza da baseball firmata Jason Giambi, sperando in un’audizione per I Soprano. In cu.lo alle signore dell’Upper East Side, con i loro foulard di Hermesse e i loro carciofi di Calducci da 50 dollari: con le loro facce pompate di silicone e truccate, laccate e liftate…Non riuscite a ingannare nessuno, vecchie befanee!! In cu.lo ai negri di Harlem. Non passano mai la palla, non vogliono giocare in difesa, fanno cinque passi per arrivare sotto canestro, poi si girano e danno la colpa al razzismo dei bianchi. La schiavitù è finita centotrentasette anni fa. E muovete le chiappe, è ora! In cu.lo ai poliziotti corrotti che impalano i poveri cristi e li crivellano con quarantuno proiettili, nascosti dietro il loro muro di omertà. Avete tradito la nostra fiducia! In cu.lo ai preti che mettono le mani nei pantaloni di bambini innocenti. In cu.lo alla Chiesa che li protegge, non liberandoci dal male. E dato che ci siamo, ci metto anche Gesù Cristo. Se l'è cavata con poco. Un giorno sulla croce, un weekend all''inferno, e poi gli alleluja degli angeli per il resto dell’eternità. Provi a passare sette anni nel carcere di Otisville. In cu.lo a Osama Bin Laden, a Al Qaeda e a quei cavernicoli retrogradi dei fondamentalisti di tutto il mondo. In nome delle migliaia di innocenti assassinati, vi auguro di passare il resto dell''eternità con le vostre settantadue put.tane ad arrostire a fuoco lento all''inferno. Fancu.lo cammellieri con l'asciugamano in testa, baciate le mie nobili palle irlandesi! In cu.lo a Jackob Elinsky, lamentoso e scontento. In cu.lo a Francis Slaughtery, il mio migliore amico, che mi giudica con gli occhi incollati sulle chiappe della mia ragazza. In cu.lo a Naturelle Riviera: le ho dato la mia fiducia e mi ha pugnalato alla schiena, mi ha venduto alla polizia! maledetta put.tana! In cu.lo a mio padre, con il suo insanabile dolore beve acqua minerale dietro il banco del suo bar, vendendo whisky ai pompieri inneggiando ai Bronx Bombers. In cu.lo a questa città e a chi ci abita. Dalle casette a schiera di Astoria agli attici di Park Avenue, dalle case popolari del Bronx ai loft di Soho, dai palazzoni di Alphabet City alle case di pietra di Park Slope e a quelle a due piani di Staten Island. Che un terremoto la faccia crollare. Che gli incendi la distruggano. Che bruci fino a diventare cenere, e che le acque si sollevino e sommergano questa fogna infestata dai topi.
No, no, in cu.lo a te, Montgomery Brogan. Avevi tutto e l''hai buttato via, Brutto Testa di Caz.zo!”