Tony Ciccione90 9 / 10 26/01/2008 13:25:51 » Rispondi Spike Lee forgia un film intriso del terrore post 11 settembre, un capolavoro che mi ha catturato fin dal primo minuto. Monty (un ottimo Norton), uno spacciatore, è condannato a sette anni di galera. Inizia allora a meditare sui suoi errori, a sospettare della sua ragazza e di suoi amici. A odiare tutto e tutti. Questo film, al contrario di molti altri che prendono in esame i problemi del carcere, specie le condizoni dei detenuti condannati a morte o all'ergastolo, è molto realistico. Sette anni di fronte alla morte o di fronte all'ergastolo non sono nulla. Ma, se ci si pensa bene, sono sette anni di LIBERTA' persi. Niente più affetti, niente più amore, niente più divertitmento, ma solo violenze e paura. Ci sono alcune scene davvero suggestive, altre, come la ripresa sul vuoto di Ground Zero, che fanno rabbrividire. Un film da vedere e rivedere, un vero e proprio capolavoro del nuovo millennio. Sono stupito per la media così bassa.
Memorabile il monologo di Monty davanti allo specchio, o ancora il soliloquio del padre in macchina, quando immagina per il figlio un futuro diverso. Impossibile non commuoversi. Ancora, geniale e suggestiva la scena che vede Monty e gli amici al parco:muovono le labbra ma non emettono suoni. Si sentono solo gli uccelli e il vento tra le foglie.
Tony Ciccione90 26/01/2008 13:34:21 » Rispondi Ho dimenticato di citare la colonna sonora (MERAVIGLIOSA) e, soprattutto, un'analogia che ho riscontrato tra il monologo di Monty quello di Faust di Marlowe. ("No. In cu.lo a te Montogmery Brogan ecc./"Maledetti i genitori che mi fecero. No, Faust, maledici te stesso..".
julian 28/01/2008 15:22:45 » Rispondi Vagliò il Cola che trova analogie tra Spike Lee e Marlowe. Scì ru megl Colavì.