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SOTTO ACCUSA regia di Jonathan Kaplan

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  03/01/2007 21:46:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Kaplan è un regista come tanti, la storia in se' potrebbe perdersi nel calderone dei drammi americani di media fattura, tuttavia non è così.
Come dissero i critici è un film "utile", non indispensabile, ma capace di dire qualcosa di davvero "diverso" e anticonvenzionale sul tema dello stupro (come per altri versi un celebre film di Callaghan-Eastwood di cui non ricordo il titolo).
La Vittima (impellente la lettera maiuscola) non è una donna casta e pura, ma questo non giustifica l'efferatezza di un atto tanto spregevole ai danni della persona, anzi incentiva proprio a parteggiare per lei e per il diritto di una donna di essere se stessa senza attirare strali di branchi alluppati e dagli istinti piu' bestiali.
Jodie Foster, fedele al suo spirito femminista, colpisce a segno con un'interpretazione strepitosa, se non altro perchè è lecito comprendere quanto questa "prova" sia stata vissuta interiormente, e non soltanto come un qualsiasi ciak si gira della sua lunga carriera.
All'opposto l'avvocato Le brock, con il suo spudorato moralismo borghese inizialmente irritante, dimostra via via di empatizzare con una donna che ha vissuto una vita meno agiata e piu' tragressiva (vogliamo chiamarla così?( della sua quasi se per questo dovesse pagare le inevitabili conseguenze...
Non so se si tratti di solidarietà femminile, ma vorrei augurarmi che non sia solo questo: è un divario sociale che si spezza lentamente, e che provoca un confronto difficile, ma costruttivo.
Ecco, io direi che pur non essendo un capolavoro, questo film dice cose giuste e le dice benissimo, e che il rapporto odio/amore tra le due donne sia fondamentale.
Nelle sequenze dello stupro (per inciso: terribilmente realistiche) vive questa fenomenologia del "branco" dove si esalta un virilismo abbietto e selvaggio, e che trova complici anche in chi sente di non appartenere a quel bestiario, ma da cui non puo' e non vuole sciaguratamente sottrarsi: emblematica quell'"altra violenza" - verbale - in cui si scoraggia la virilità del singolo apparentemente "puro"
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  03/01/2007 21:47:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ehm Mcgillis, non le Brock