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FEBBRE A 90° regia di David Evans

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JOKER1926     7 / 10  13/12/2014 02:11:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Febbre a 90°" è un film sul calcio, o meglio, è una produzione che va a bussare alla porta dei tifosi, quelli fedelissimi, che vivono pienamente le gesta della propria squadra, anche in maniera smodata, e apparentemente illogica. Viscerale.
I fili del film sono affidati a David Evans, regista quasi sconosciuto; lo scopo ultimo del prodotto è di coniugare, insieme alle vicende calcistiche, quelle sentimentali. Allora, giunti a questo punto, se si ama il calcio il film riuscirà in parte a soddisfare; se alla visione si appresta chi ama il sentimento (e non il calcio) il film del 1997 potrebbe divenire una sciagura completa.

"Febbre a 90°" nel contesto tecnico ha pochissimo da offrire, gli attori recitano per caso e il montaggio, insieme alla fotografia, merita un ripristino generale. Indovinate invece le musiche che fortunatamente cadono in momenti cruciali del film.
Le maggiori cose positive comunque si consumano nei dialoghi (diremmo concettuali) nella sfera calcistica, i veri tifosi troveranno corrispondenze, ugualità.



Il grido della militanza del tifoso Paul

Paul, il personaggio del film, vive in funzione della sua squadra, l'Arsenal. Ad essa associa le azioni della sua vita, nel bene e nel male. Paul è avvolto in un fanatismo logico e devoto, ma se visto dall' "esterno" può esser carpito come qualcosa di sbagliato e fin troppo distante dalle cose "terrene". In questo spaccato la regia di David Evans simbolicamente rende il concetto e porta lo spettatore ad amare la sofferenza (perché poi il tifo dei comuni mortali non è tutta questa gioia!) di un uomo attaccato all'amore platonico della maglia rossa dei gunners.

Il film ogni oltre tentennamento artistico e di resa visiva tratta una vittoria clamorosa dell'Arsenal (doveva vincere all'ultima a Liverpool con l'handicap) e accenna (con un semplice ed importante gesto) le morti della semifinale di coppa inglese.
Per tutti questi motivi ci sentiamo di consigliare il film agli amanti e ai patiti del calcio; la chiusura di "Febbre a 90°" è emblematica e fa riflettere, solo dopo tanta militanza forse si arriva ad un punto di flessione mentale ed emotiva e (usiamo ancora il forse) il tifoso si rende conto che esiste anche nella passione un punto di fisiologico arresto.

Dedichiamo queste righe a qualsiasi individuo che a prescindere dal clima è stato a rincorrere un sogno e una squadra per territori lontani, nel nome di un qualcosa che vive.

La mia anima, ovunque tu sia, è con te.