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L'UOMO CHE SAPEVA TROPPO (1934) regia di Alfred Hitchcock

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amterme63     6½ / 10  08/06/2008 21:41:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con questo film Hitchcock ha in pratica inaugurato un genere. Lo conferma il fatto che lo spettatore moderno non può fare a meno di sentire l’opera come un insieme di cliché strausati. Allora però erano novità, il frutto dei tentativi cinematografici di Hitchcock di produrre una forma che coinvolgesse al massimo gli spettatori. Il successo ha determinato il futuro sviluppo. Infatti questo è il film che ha fatto conoscere Hitchcock in tutto il mondo, soprattutto negli Stati Uniti.
Hitchcock introduce per la prima volta nei suoi film un “eroe”, cioè un personaggio centrale “middle class” che spicca per intelligenza, sangue freddo, decisione e fortuna. Un personaggio molto ben delineato in cui gli spettatori si potessero facilmente identificare e sentirsi di conseguenza esaltati. La divisione fra buoni e cattivi si fa netta anche negli altri personaggi, con un contraltare “cattivo” che spicca per abiezione e fascino negativo (il bravissimo Peter Lorre). S’introduce inoltre un tema molto coinvolgente come quello del legame bambino-genitori. Il resto è tutto un mettere alla prova e sotto pressione i buoni, un tifare per loro contro le circostanze a volte sfavorevoli. Per fortuna che alla fine tutto va bene. In più c’è il pizzico di mistero che incuriosisce e coinvolge. Entrano tra l’altro in scena fatti politici contemporanei. Il lieto fine poi corona le tensioni vissute con la soddisfazione che risulta così potenziata.
Questa struttura è mostrata quasi nella sua nudità, senza tanti altri orpelli (scenografie quasi simboliche, effetti speciali limitati e piuttosto artigianali). Le parti in gioco non sono ancora così estremizzate. Il cattivo infatti non è poi così cattivo, se confrontato con cattivi futuri. Il tutto condito da un pizzico di british humor che non manca mai nelle opere del cineasta inglese.
Un film quindi interessante come documento cinematografico, ma un po’ scarso come godimento artistico o come divertimento.