caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

L'UOMO CHE SAPEVA TROPPO (1934) regia di Alfred Hitchcock

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento wega     7 / 10  27/03/2009 12:53:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è successo poi troppo spesso che un regista ne facesse di un proprio film un remake a colori. Mi vengono in mente Cecilio B. DeMille con "I 10 Comandamenti", Frank Capra con "Signora per un Giorno" e Sir Alfred Hitchcock con il suo "The Man Who Knew Too Much" uscito per la prima volta nel periodo inglese nel '34 e rifatto per un debito con la Warner nel '56 con James Stewart. A parte la differenza sostanziale per l' evoluzione dei mezzi, e a parte la differenza per il buget qui molto probabilmente irrisorio, è interessante vedere anche questa prima versione per la maturazione artistica del grande regista nell' arco dei 22 anni che separano le due opere. In particolare per quanto riguarda la direzione degli attori (memorabile Luis Bernard nei tentativi di acchiapparsi il coltello conficcato tra le scapole dietro la schiena) e soprattutto il montaggio nella gestione della suspense, con ovvio riferimento alla celebre sequenza all' Albert Hall di Londra. La trama sostanzialmente è quasi del tutto simile ma sviluppata non altrettanto bene, e anche la colonna sonora è la stessa, fattore questo che mi fece amare alla follia un compositore come Bernard Herrmann che avrebbe potuto scegliere - come credo avrebbe fatto chiunque altro nella sua stessa posizione - di comporne un' altra per l' occasione, invece di tenere l' originale. E in effetti, quello all' Albert Hall del 1956 è uno dei climax più intensi ed emozionanti di sempre, superiore all' originale proprio grazie alla maestria di Hitchcock al montaggio. Buon contributo di Peter Lorre ma il meglio per il regista inglese l' hanno saputo dare James Stewart e Cary Grant. Per gli estimatori di Alfred Hitchcock.
Dick  14/10/2016 12:07:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"per un debito con la Warner"

Ah, però! In che senso?