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BARFLY regia di Barbet Schroeder

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Reservor dog     7 / 10  11/03/2009 16:02:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prima della visione di questa pellicola, nutrivo molte perplessità riguardo a questo prodotto, soprattutto per la scelta del protagonista che mi sembrava la persona più lontana possibile da quel che nella realtà era Bukowski. Rourke, sebbene vestito da barbone, con i capelli sporchi, il viso tumefatto dai pugni e ingrugnito in una smorfia, mantiene infatti quell’aspetto da bello e dannato che nulla ha a che vedere con il volto da scimmione sfregiato dall’acne di Chinaski.
Eppure fin dalle prime battute mi sono dovuto ricredere: il Bukowski messo in scena è davvero notevole nella sua triste goffaggine, nel suo camminare sbilenco ed incerto, e in definitiva agisce esattamente come nelle pagine dei romanzi dello scrittore. Spaccone e disperato, Chinaski si trascina nei bar più osceni della città, chiede credito per un altro drink, fa a pugni col barista, sputa sangue, ingurgita un altro whiskey, insulta, sbraita, e se la prende con tutti; ma non appena ha due soldi in tasca offre da bere senza pensare al giorno che deve venire.
Davvero ottime le ambientazioni (quando si legge Bukowski ci si immagina esattamente quel bar) così come i personaggi che le affollano “scarti umani in colonna per un posto all’inferno”che rendono alla perfezione il genere di atmosfere che regnava in quei luoghi. Un po’ troppo ben vestita per sembrare credibile la Dunaway, ma comunque dotata di un’incredibile presenza scenica e di un più che appropriato fascino disperato. Bisogna poi ammettere che, qua e là, si denotano delle pecche abbastanza grossolane, soprattutto nelle battute che saltuariamente appaiono un po’ troppo forzate, ma in definitiva il regista è riuscito a ricreare il mondo narrato dallo scrittore. Personalmente credo che Bukowsky sia uno degli autori meno adatti ad una trasposizione cinematografica, soprattutto per quella sorta di ripetitività che si palesa in ogni suo scritto, ma a conti fatti il film mi è piaciuto.
Chiunque abbia letto il romanzo “Hollywood, Hollywood!” (che narra della genesi di questo film) prima di aver visto la pellicola potrà riallacciare i simpatici aneddoti narrati da Hank ai fatti immortalati sulla pellicola.