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BARFLY regia di Barbet Schroeder

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Project Pat     6½ / 10  26/07/2015 18:01:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Va detto che il film non è solo un opera su Bukowski, è un opera centrata su Bukowski e su cui egli stesso mise mano, scrivendo la sceneggiatura e facendovi anche un cameo.
Non volendo per questo fare paragoni di alcun genere (che sarebbero doverosi in via di principio in quanto vertenti su un adattamento, ma che forse non sono necessari vista la poca poliedricità del tema trattato, dopotutto) e considerando l'opera scevra da essi, l'interpretazione di Rourke è pienamente funzionale al ritratto dell'uomo che, nonostante le sue potenzialità, non vuol essere salvato ma sta di fatto che alla lunga il film perde d'interesse, ciò non certo per incapacità registica o altro, ma in quanto appunto il tema è quel che è: un po' perché su esso è stato detto tutto, un po' perché è impossibile in quanto tale esporlo per molto senza ripetersi, "Barfly" è un film che trova il suo punto forte essenzialmente nelle interpretazioni dei due protagonisti (come già detto fedelmente rappresentative), in quella della Dunaway in aggiunta a quella di Rourke.
Pienamente emblematiche del tutto, le poche frasi finali che un Alice Krige di un altro mondo (Tully) rivolge a un perso per sempre Henry Chinaski : "Ora lo so. È di questo che hai bisogno? Buona fortuna".