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SOTTO SHOCK regia di Wes Craven

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Invia una mail all'autore del commento Weltanschauung     6½ / 10  20/06/2012 21:58:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nel 1989 Wes Craven sfornò Shocker un bizzarro horror fantasy infarcito di humor nerissimo.
Trattasi del suo primo film girato per la Alive che vantò per la realizzazione di un budget non indifferente che lo fece godere di effetti speciali eccellenti per l'epoca.

Dopo l'immortale figura di Freddy Krueger, Wes provò con scarsa fortuna a creare un'altra icona di genere, il folle Horace Pinker, uno spietato serial-killer interpretato da un superbo M.Pileggi.
Una figura ben caratterizzata la sua: sguardo inquietante, coltello da macellaio, camminata claudicante e il possesso di un singolare furgoncino personale per le riparazioni TV .

La storia vede Pinker che dopo aver sterminato numerose famiglie di una piccola cittadina americana, grazie ai sogni premonitori del giovane Jonathan(il futuro regista P.Berg) viene catturato dalla polizia e condannato alla sedia elettrica.
Il giorno dell'esecuzione però qualcosa non va per il verso giusto e Pinker sopravvive sotto forma di energia elettrica trasmigrando da un corpo all'altro, continuando così suoi violenti genocidi.

Il film inizia bene nella prima parte pre/sedia elettrica, con l'idea del sogno-realtà presa in prestito dal suo Nightmare, la tensione è alta, Pileggi nel suo ruolo coinvolge e la sua ironia nera è ben miscelata con l'insania del suo personaggio.
Nella seconda parte però a Craven il film sfugge di mano.
Inizia una sorta di critica al mondo mediatico accompagnata da un fiacco tentativo di tematiche Cronenberghiane sulla deformazione della percezione alla Videodrome.
L idea dell'essenza di Pinker che viaggia via etere viene sviluppata sempre peggio col passare dei minuti ed i dialoghi e i buchi di sceneggiatura di contorno non aiutano.
Nell'ultimo quarto d'ora poi il sarcasmo demenziale diviene ultra grottesco quando addirittura il killer viene bloccato in un fermo-immagine e spento con un telecomando, tra i deliri di Peter Berg che reclama vendetta.

Ok, le intenzioni ci furono, un piccolo horror con annessa denuncia all'invasività della tv vista come cancro collettivo ed un affresco della società americana sempre più distratta dai mass media.
Il problema fu però che nella seconda parte post/sediaelettrica, Craven sconfinò in note di humor troppo marcate e in dialoghi raffazzonati un po' a casaccio.

Il prodotto finale risultò così, stilisticamente un miscuglio di fantasy e B movie anni 80 con tocchi dal They Live di Carpenter, dal Nightmare del 1984 e dal Poltergeist di Hooper, e concettualmente una sconclusionata riflessioncina sul potere distrattivo dei media.

Craven in Shocker consolidò le dimensioni sogno/realtà come aspetto fondamentale del suo cinema, gettando le basi per alcune caratteristiche dei suoi futuri film, difatti l'incubo che prende forma ed esce dallo schermo lo si vedrà anni dopo nel suo "Nightmare- Nuovo Incubo" e le ambientazioni giovanilistiche(qui la squadra di football del protagonista) le si ritroverà nel più fortunato Scream.

In conclusione una pellicola modesta ma godibile.

P.S: azzeccata la colonna sonora heavy metal anni '80 con i The Dudes Of Wrath.