logical 8 / 10 25/04/2006 01:19:22 » Rispondi "In Italia sono i morti che comandano" e Bellocchio lo comanda Marco Ferreri e forse anche quel non morto di Almodovar. Il film ha la sensualità di un gesto non meccanico o dovuto, non ha la spocchia triste da 'impegno civile' dei suoi colleghi vivi e non ha i soliti presepi da allestire. L'identificazione con Castellitto è ormai irreversibile e il racconto si allarga e si restringe nella sua faccia, lo segue come un automa, si sposta con lui. È un film violentemente italiano e vedere doppiato Samuel Frey , il Principe, ne accentua la consapevolezza. Come sempre, è un film che vive di quello che non dice e che non spiega, comandano i morti, i margini, le interruzioni; Bellocchio sa liberare la volontà di vedere, immaginare e ricordare e non è un caso se da tutte le finestre entra un gigantesco mare.