Terry Malloy 8½ / 10 09/06/2011 23:33:47 » Rispondi Truffaut è un regista dalla classe imprescindibile. E questa meravigliosa pellicola ne è la riprova. Tutto in questo film grida al capolavoro, dal bianco e nero, alla musica, che passa dal sublime all'elegiaco senza mai scadere nel banale, con il solo filo conduttore della malinconia. Poichè questo non è un noir, è un blue. Charles Aznavour, mono espressione, sembra l'Humphrey Bogart dei poveri, e il suo angelo Lauren Bacall. Film assolutamente imprevedibile per certi aspetti, e convenzionale sotto altri. Il tocco vagamente surreale dell'opera è una marca distintiva del magico cinema popolare di Truffaut. Alcune scene, alcuni gesti, alcuni sguardi, alcuni dialoghi sciolgono il cuore per la profondità e la sensibilità. La scena sulla neve è straziante, ma delicatissimo il gesto di chiudere le palpebre e pulire quel po' di sangue dalla bocca.. Charlie/Edouard è personaggio dalla serafica e rassegnata disillusione, quella delle persone vere e complesse, che della Vita hanno pagato il prezzo della Consapevolezza. Da vedere e rivedere.