Dom Cobb 7 / 10 24/02/2015 23:14:37 » Rispondi Shrek è un orco che abita da solo in una palude ed è estremamente felice della solitaria vita che conduce, evitato e temuto da tutti. Finché la sua proprietà non viene letteralmente invasa da un'armata di creature delle favole, scacciate dal perfido Lord Farquaad. Per liberarsi degli abusivi, l'orco accetta di compiere per quest'ultimo un'impresa: liberare dalla torre in cui è segregata la principessa Fiona, che Farquaad vorrebbe sposare... Sotto praticamente tutti gli aspetti, Shrek è stato, ed è ancora oggi, per la Dreamworks, ciò che Toy Story è per la Pixar, ossia il suo successo più significativo, d'impatto al botteghino, presso il pubblico, la critica e nella cultura popolare; ha persino rivoluzionato il modo di approcciarsi alle fiabe, nella maniera in cui ne ribalta completamente le dinamiche narrative e stilistiche. In effetti, a suo tempo questo film d'animazione tridimensionale deve essere stato una specie di rivoluzione: nonostante la storia sia popolata di personaggi tipici delle fiabe, fra orchi, draghi e principesse da salvare, essa sfrutta ogni momento a disposizione per sbeffeggiare le convenzioni su cui il genere si basa, non solo prendendo come protagonista quello che di solito è il cattivo della storia, cioè un orco, ma anche e soprattutto tramite dosi massicce di ironia che abbonda di ammiccamenti al mondo di oggi, colonna sonora ultra-moderna e citazioni cinematografiche a iosa.
Su tutte la sequenza con Robin Hood e i suoi scagnozzi, in cui fa capolino una breve s*****ttata che fa il verso agli svolazzi di Matrix.
Tutto questo senza dimenticarsi della storia e del cuore, che sono in ogni caso presenti e abbastanza efficaci da controbilanciare la commedia con altri momenti più incentrati sull'emozione. Naturalmente, il motivo per cui quest'impianto funziona così bene è non solo per i vari metodi intelligenti in cui la formula della fiaba viene costantemente demolita e ribaltata,
Si tratta di una storia dove l'eroe è un orco, il salvataggio della principessa getta alle ortiche qualsiasi pretesa di romanticismo, la principessa è una tosta capace di menare le mani quando necessario, Geppetto venderebbe il figlio Pinocchio per un pugno di monete, il drago che sorveglia la torre della principessa si rivela essere una dragona che si innamora di un ciuco e così via.
ma specialmente perché sono i personaggi a funzionare. Si tratta di personaggi ormai talmente famosi che a momenti non bisogna neanche nominarli: Shrek, l'orco verde con le orecchie a tromba, Ciuchino, il simpaticissimo asino parlante doppiato in originale dal sempre troppo sottovalutato Eddie Murphy, Fiona, la principessa colpita da un terribile incantesimo che si svelerà a suo tempo, per non parlare delle varie creature delle favole, non troppo velate parodie delle omonime versioni Disney. Talmente colorato è il cast e talmente ben assortito, che alcuni passano perfino in secondo piano, fin quasi a sparire; peccato che questo qualcuno sia proprio il villain, di certo ben animato, ben doppiato e ben scritto, ma sempre una spanna sotto gli altri, in qualche modo quasi incolore. Inoltre, è bene menzionare che il film, sebbene divertente, non raggiunge mai i picchi che si toccheranno in seguito con il secondo capitolo, e c'è più di un momento in cui l'ironia perde di mordente e le battute non sortiscono l'effetto voluto.
L'intera conversazione sul fatto che gli orchi hanno gli strati passa senza suscitare neanche una risatina, oppure, per citare altri esempi, l'intera scena in cui Shrek affronta la folla di creature delle favole davanti a casa sua.
Per questo, non me la sento di premiare il film con un voto eccessivamente alto; si tratta, cionondimeno, di una pellicola gustosa, creativa ed intelligente, forse più adatta a un pubblico di grandicelli per il tipo di umorismo adottato, ma comunque di qualità.