ilSimo81 8 / 10 06/02/2012 22:50:45 » Rispondi Black comedy dalla breve durata, ma ricca di spunti. In seguito ad un violento terremoto, tra le centinaia di morti c'è il corpo di una ragazza, riposto in obitorio, che diventa oggetto di una particolare e grottesca contesa. Si tratta di una disputa tra alcune persone che, in virtù di un affermato ma indimostrato legame familiare, ne reclamano il corpo. Mentono tutti? O non mente nessuno? Oppure c'è chi è animato da un sincero lutto e chi dal meschino intento di ottenere il risarcimento promesso ai parenti delle vittime?
Park racconta questa disputa alternando momenti disperatamente drammatici e toni umoristici. Scherza su un episodio di morte per sottolineare la miseria umana, la sua fragilità e la sua bassezza. Non c'è poesia che attenui quel freddo bianco e nero di cui la vicenda si ammanta. Solo il finale, apparentemente ermeneutico ma fortemente significativo, fornirà un verdetto (un "judgement") per questa assurda contesa.
Alla fine, il giudizio non è di provenienza umana. La terra trema di nuovo, e per una serie tragicomica di concause muoiono tutti, tranne uno. Il caso (o forse una giustizia sovrumana) ne salva uno soltanto: colui che, invece di nascondersi terrorizzato sotto un tavolo, ha protetto col proprio corpo la salma esanime della ragazza. Ironia estrema: un gesto totalmente inutile (proteggere un morto), frutto di un irrazionale tenerezza o di spontaneo amore, salva la vita di quell'uomo. Chi invece cercava salvezza per sé ha trovato la morte. Non è un caso che il video abbandoni quel distaccato bianco e nero per tornare ad essere a colori proprio sull'immagine dell'uomo chino sulla barella.
Corto particolare, interessante e simbolico. Semplice ma complesso. Una piccola perla che lascia una riflessione agrodolce e qualche sorriso amaro.