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ADDIO AL RE regia di John Milius

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Boromir     6½ / 10  04/04/2024 18:52:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cosa sarebbe successo se, alla fine di Apocalypse Now, il capitano Willard avesse deciso di rimanere in Cambogia, subentrando a Kurtz come "dio-re" dei Montagnard? Rivedendolo oggi rimane qualche battuta d'arresto dovuta alle scellerate operazioni di taglia-cuci imposte a Milius dalla produzione, ma è impossibile non farsi cullare dai tanti omaggi a certa letteratura di inizio Novecento (con ingenuità comprese nel pacchetto), dalla bellezza dei paesaggi, dal respiro del secondo atto bellico. Nick Nolte, disertore americano trapiantato nella natura selvaggia del Borneo alla ricerca della pace, è straordinario: la sua è una performance fisica e viscerale tale da strabordare dallo schermo. Il resto lo fa Milius col solito afflato epico nella scrittura ("Da giovani si crede di poter aprire nuove piste, ma un giorno si scopre che erano sentieri già battuti"). Come spesso accade nel cinema del Maestro, i messaggi sono più enunciati schematici, ma il romanticismo con cui vengono costruite le amicizie virili e lo spirito pacifista di un'opera che ricorre alla guerra solo per preservare l'utopia del "buon selvaggio" fanno di Addio al Re l'inevitabile controcampo di Alba rossa.