kowalsky 9½ / 10 18/08/2006 22:56:48 » Rispondi L'ultimo film di Huston non poteva essere migliore: un'addio alle scene di sconvolgente bellezza, degno di appartenere qualitativamente ai grandi capolavori del regista degli anni 40 e 50. Chi ha avuto la fortuna di addentrarsi nelle pagine (spirali) del bellissimo testo di Joyce, e soprattutto si è soffermato sull'episodio di "the dead", saprà quanto sia apparentemente inconciliabile il mondo di flashback e suggestioni mentali evocati da Joyce e il cinema. Anche per questo la prova, sorretta da una grandissima A. Huston e da una galleria formidabile di attori celebri del teatro inglese, è doppiamente superata. e racconta con squisita maniacalità e decadenza lo spettro intollerabile di una crisi coniugale (proprio come il ben piu' contemporaneo, post-moderno Schnitzler nel suo "doppio sogno"). Certamente non un film per tutti (chi prova allergia per il teatro filmato è meglio che ne stia alla larga) ma nel complesso una prova magistrale come poche altre nel genere, e un (raro) esempio di matrimonio riuscito tra cinema e letteratura
signor_kappa 06/03/2007 21:07:59 » Rispondi Ciao Kowalski, non credo che si tratti di una crisi coniugale, anche se il tuo paragone con Schnitzler è affascinante. La coppia non è che un mezzo per parlare d'altro, di cose più grandi di noi, del tempo che tutto divora. Ciao!