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IL PRANZO DI BABETTE regia di Gabriel Axel

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federik999     10 / 10  06/10/2019 01:31:20 » Rispondi
Raramente si vedono film del genere, pellicole che nonostante abbiano una narrazione così scarna, riescono a restituire una gamma ampissima di emozioni e significati. Il Pranzo di Babette è una pellicola che divenne molto famosa alla fine degli anni '80 grazie al premio oscar per il miglior film straniero, ma che adesso passa in sordina rispetto ad altri grandi film del passato.
Il film si apre in forma molto canonica con una sorta di illustrazione filmica del testo da cui è tratto, trasponendo le vicende in Danimarca. Vengono raccontate le storie di due giovani sorelle figlie di un pastore protestante, che rinunciano alle varie avances di corteggiatori per poter dedicarsi completamente alla comunità religiosa. Anni dopo si trovano ad ospitare una donna francese come governante, Babette, che ha perso marito e figlio durante la guerra civile. Ella le serve umilmente e fedelmente per anni e, vincendo un giorno alla lotteria una cifra esorbitante, decide di sdebitarsi preparando un banchetto francese per celebrare l'anniversario della nascita del pastore.
Babette si scopre essere stata la chef di un famoso cafè di Parigi, che però ha dovuto abbandonare, ridimensionando le proprie ambizioni e la propria creatività.
Il banchetto si presenta come un'occasione per mostrare la propria arte, compiendo la massima realizzazione personale, ed allo stesso tempo è il simbolo della grazia che opera misteriosamente ed esplicita una funzione salvifica nei confronti dei commensali.
Sembra che il regista abbia voluto limitare le sue capacità audiovisive nella prima parte per poter dare sfogo alla magnificenza della preparazione e del pasto stesso: ingredienti esotici, vini pregiati, posate e stoviglie di gran classe, preparazioni complicate e laboriose. Tutto diventa un esperienza sensoriale tale da sollecitare l'immaginazione olfattiva e gustativa, donando un sottofondo mistico all'evento.
Gli ospiti, bigotti protestanti che inizialmente si erano riproposti di non fare commenti sul pasto (che ritenevano alla stregua di un sabba, un rito peccaminoso), mano a mano vengono sopraffatti dalla bontà del cibo e delle bevande, e senza accorgersene sono spinti a perdonare i torti subiti e riappacificarsi gli uni con gli altri. Un momento di anticipazione del paradiso, un ristoro per le membra e per l'anima che porta ad una regressione/evoluzione verso il candore e la purezza dei bambini.
Alla fine le sorelle ringraziano con affetto la governante, scoprendo inoltre che aveva speso tutti i soldi vinti (che le potevano bastare per vivere agiatamente) per il banchetto.
Ammirando i gesti di Babette riescono finalmente a rappacificarsi col loro passato di privazioni ed incompiutezza a livello personale, comprendendo appieno delle parole che uno degli ammiratori aveva scritto in una lettera anni addietro: "Sento che la tomba non è la fine. In paradiso voi sarete la grande artista che Dio intendeva foste, oh come incanterete gli angeli!", cioè la speranza della realizzazione in cielo di quello che non si è potuto manifestare appieno in terra.
Gli attori sono tutti scandinavi, protagonisti di molti film di Dreyer e Bergman. Soprattutto nelle scene del pasto, nonostante l'assenza di dialoghi riescono a regalare una prova eccelsa, fatta di sguardi, gesti, sorrisi.
Axel riesce a dirigere il film in maniera perfetta, è in grado a comporre le scene inizialmente in maniera scarna ed essenziale fino ad arrivare alla magnificenza conclusiva, non c'è un'inquadratura fuori posto e tutto ha un senso.
Menzione speciale va alla fotografia, che riesce a rendere perfettamente il fascino selvaggio dello Jutland ed al contempo l'atmosfera raccolta delle ambientazioni interne con delle illuminazioni a candele che non sfigurano paragonate a "Barry Lyndon".
Il Pranzo di Babette è un capolavoro assoluto che andrebbe riscoperto assolutamente dagli amanti del cinema.